ROMAX – Dopo il caso della mamma che qualche anno fa aveva contratto il tetano incatenandosi al cancello della scuola dei figli per opporsi alla loro vaccinazione, un nuovo episodio ha tracciato una profonda cesura nei gruppi di analisti che da anni studiano i movimenti no-vax, dividendoli tra chi li considera dei perfetti idioti e chi, al contrario, li ritiene degli idioti con ampi margini di peggioramento.
È difatti di queste ore la notizia che gli autori delle scritte contro i vaccini apparse sui muri dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani siano stati ricoverati presso la stessa struttura, a causa della tossicità della tinta utilizzata per la loro operazione di protesta, ovvero imbrattare l’ingresso con scritte anti vacciniste.
“Non è possibile che quel colore fosse tossico! Il governo ha detto che era nocivo e quindi doveva per forza essere innocuo!” ha dichiarato Mazzimo Massucco, uno degli improvvidi writer del messaggio rivolto contro il nosocomio, colpevole, a loro dire, di offrire lavoro a persone con un titolo di studio non rilasciato presso l’Università della Strada.
Ammonta ad almeno 31 il numero dei ricoverati, diciannove dei quali si erano specializzati a scrivere ciascuno una singola lettera per formare la scritta “I VACCINI UCCIDONO”, senza accorgersi che alcune lettere erano le stesse e che quindi per realizzarla sarebbero bastate 8 persone.
Gli altri dodici sono quelli che hanno guardato per un numero imprecisato di ore, si parla di alcuni mesi, il film V for Vendetta solo per copiare lo stile del carattere e realizzare la W con lo spray: “Purtroppo, invece di apparire una scritta anarchica alla fine sembrava più il logo della Volkswagen e ci hanno denunciato per violazione del marchio“, ci rivela Meluzzo Alessandri, un altro dei ricoverati.
Nel frattempo a fornire nuovo propellente al motore del delirio complottista arriva il decreto – che non è una sentenza – di una giudice di Firenze, in cui si afferma che è lecito rifiutare la somministrazione dei vaccini perché si tratta di: “trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel DNA alterandolo in un modo che potrebbe risultare irreversibile“. Ora non resta che scoprire se il luminare che ha fornito la consulenza scientifica necessaria a raggiungere tale decisione sia stato Enrico Montesano o Red Ronnie.
Augusto Rasori