San Perito di Guerra (Ce) – Un miracolo. Un vero e proprio miracolo ha colpito un trentenne casertano ieri mattina, mentre si trovava nella propria abitazione. Tony De Cocchis, il ragazzo in questione, un medico stimatissimo nel suo condominio, era da qualche giorno a riposo dopo che l’inoculazione del vaccino anti-covid19 gli aveva portato uno strano effetto collaterale: visionare tutte le stagioni della ‘Casa di Carta’ trovandole apprezzabili e appassionanti. Ma non solo, il povero De Cocchis aveva anche constatato che “Un Paso Adelante”, fiction/soap opera/esperimento bellico spagnolo, era la miglior produzione videofilmica di tutto l’intero pianeta, persino più importante dell’opera omnia del maestro Mario Salieri e di tutti i film di Adriano Celentano. Per tale motivo, il De Cocchis, è stato costretto a rimanere a casa a tempo indeterminato dai dirigenti del suo reparto, che vogliono ora rimanere anonimi.
Il De Cocchis, si è quindi ritrovato con tantissimo tempo a disposizione che occupava prevalentemente con una full immersion nelle succitate fiction di elevato spessore. Ma ieri, prima di pranzo, ha deciso di provare a intrprendere attività che non gli erano mai riuscite prima: “Ebbene, io ne sono consapevole”, ha spiegato il De Cocchis stesso, “normalmente a calcetto non ero mai la prima scelta dell’organizzatore quando c’era da scendere in campo. Forse rientravo tra le prime venti, o forse trenta, non ricordo. O in realtà mi chiamava quando era proprio disperato, certe volte persino piangendo. Comunque ieri mi ritrovo con la voglia di palleggiare, così, de botto, senza senso. E, non ci crederete mai, ci sono riuscito! Sono arrivato a fare dieci palleggi di fila. DIECI. Normalmente il mio massimo era uno, prima di cadere rovinosamente a terra. Dieci. Poi ho riprovato ancora e ne ho fatti dodici, poi quindici, ora, dopo un giorno di allenamento, arrivo anche a venticinque. Assurdo, ho richiamato subito l’organizzatore per chiedere se c’era qualche partita in programma. Mi ha risposto insultandomi in sette lingue diverse: mi ero dimenticato che i campi di calcetto sono chiusi da ottobre e chissà quando riapriranno”.
E il De Cocchis ha la spiegazione perfetta a questo fenomeno inaspettato: “L’altroieri sera stavo per andare a letto dopo la visione della 4×07 di Un Paso Adelante, l’episodio in cui Monica Cruz scopre di essere la sorella di Penelope e si compra la scuola che da quattro stagioni frequenta senza fare un cazzo, e ho deciso di soffermarmi un po’ sul biopic su Diego Armando Maradona, che avevo intravisto qualche tempo fa su un portale di streaming. Mi è piaciuto così tanto che sono andato a dormire con la maglia del Novara – È stata la cosa più simile al celeste che ho trovato in casa! – e, al mattino dopo, sapevo palleggiare. È un miracolo! Viva Diego! Viva Santa Maradona!”.
Un episodio che ha già fatto il giro per il mondo e che i fondatori della Iglesia Maradoniana vogliono portare come prova anche al cospetto di quella religione minore chiamata “Cattolicesimo”, un culto inventato tantissimi anni fa in Asia e che poi ha trovato nuova linfa in una città abbastanza conosciuta in Italia. L’obiettivo della Iglesia Maradoniana è di avviare la procedura di beatificazione dell’ex calciatore purtroppo scomparso a novembre.
“Giuro che ho provato anche a palleggiare con delle palline da tennis e ci riesco! È assurdo”, continua De Cocchis, che conclude: “A conti fatti ho più capacità di movimento e di palleggio di un qualsiasi centrocampista della Juve. Devo ammettere che mi hanno chiamato per ingaggiarmi a parametro zero, ma ho declinato perché al solo sentir nominare la parola ‘Juve’ mi è spuntato un eczema in posti non proprio felicissimi. Segno che forse Diego non vuole. Quindi ho rinunciato. Ma al posto di Ramsey o di Rabiot sono sicuro che avrei fatto certamente più degna figura”.
Parole dure che non possiamo che confermare.
Davide Paolino