Magne (TE) – Un uomo di 52 anni, Paolo Spingitori, è stato trovato morto per denutrizione all’interno del suo appartamento. La singolarità dell’accaduto è data dal fatto che la vittima non versasse in particolari condizioni di indigenza,.
Spingitori giaceva senza vita davanti al suo frigorifero e il paradosso è che dentro vi fosse ogni ben di dio. Cosa è successo allora? Facciamo un passo indietro: Spingitori, ci dicono i vicini di casa, amava viaggiare, e sembra non abbia fatto altro nella vita, almeno fino ai 49 anni. Sembra addirittura che la lista di paesi del mondo visitati sia più lunga di qualsiasi elenco mai fatto da Salvini.
La sua grande passione per i viaggi però, camminava di pari passo con il suo feticcio: acquistare una calamita di ogni luogo visitato durante i suoi pellegrinaggi. Ed è stato questo collezionismo a risultargli fatale. Dopo tre anni nei quali era rimasto fermo nel suo paesello umbro, Spingitori si era reso conto che nella sua collezione di calamite mancavano i paesi marchigiani. Aveva così deciso di fare un tour di due giorni nelle Marche, per colmare i pochi spazi rimasti nel suo frigorifero con i nomi dei paesi della regione limitrofa.
Tornato a casa, si era fiondato in cucina affiggendo con fierezza tutte le calamite della regione Marche, anche quelle dei borghi con meno di 10 abitanti: alla fine questi sono arrivati a coprire persino la maniglia del frigorifero che, come per magia, dietro ai nomi dei paesi come Montecarotto, Cessapalombo, Montelparo, Rapagnano e Grottazzolina, è sparita.
Spingitori, che nel tour de force marchigiano, rapito dalla bellezza dei magneti del fermano, si era incredibilmente anche dimenticato di mangiare regolarmente, dopo aver applicato sul frigorifero le sue ultime conquiste, pare abbia accusato un malore a causa della insufficiente alimentazione dei giorni appena trascorsi. Solo allora si sarebbe reso conto di non riuscire più a individuare la maniglia per aprire l’elettrodomestico. A questo punto l’uomo, ormai privo di forze, si sarebbe accasciato al suolo cercando vanamente di nutrirsi addentando la calamita di Porto Sant’Elpidio .
Sergio Marinelli