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Expo 2015, padiglione Italia. Ragazzi sottopagati emigrano nello stand tedesco

Expo 2015, padiglione Italia. Ragazzi sottopagati emigrano nello stand tedesco - Lercio
foto: Wikipedia

Milano (Vicinoalleuropa) –  Desta un certo imbarazzo quanto sta avvenendo in queste ore all’Expo, manifestazione fortemente voluta dal leader di centrodestra Matteo Renzi: decine di giovani del padiglione Italia si sono riversati nello stand tedesco in cerca di migliori condizioni economiche.

La causa principale di questo gesto sarebbe l’approccio approssimativo alla ricerca di dipendenti per il padiglione nostrano: colloqui effettuati tramite messaggi vocali su Whatsapp, questionari da consegnare ai muratori duranti i lavori per la costruzione della struttura, selezione dei candidati per mezzo di palline estratte a sorte dalle donne delle pulizie, anch’esse estratte a sorte precedentemente, grave ritardo nei pagamenti, peraltro effettuati in ponchos peruviani di alpaca e bastoni della pioggia aborigeni anziché in denaro.

Mentre parecchi si sono rifiutati di andare a lavorare a Milano con poco preavviso e poche garanzie, altri, stanchi del sussidio di disoccupazione, si sono lanciati in questa coraggiosa avventura seguendo il consiglio dei centri per l’impiego impegnati nel reclutamento: “Voi intanto venite che un modo per arrangiarsi lo troviamo”.  Una volta arrivati, si sono accorti che gli stand rispecchiavano in tutto e per tutto la vera Italia: conoscenze e agganci necessari per un posto migliore in mensa, laureati parcheggiati a pulire i pavimenti, alloggi garantiti solo a chi aveva una o più condanne in primo grado (o almeno qualche parente infiltrato nella malavita). Da qui la decisione di emigrare verso altri stand, in particolar modo quello tedesco, forte della robustezza della gestione e della innata capacità delle ragazze tedesche di abbracciare otto boccali contemporaneamente facendo scorrere fra le gole dei presenti ettolitri di birra fresca.

A onor del vero anche il nostro stand è stato preso d’assalto, sopratutto da diversi ragazzi africani che hanno raggiunto il nostro padiglione con mezzi di fortuna, disposti a sostituire i nostri giovani alle stesse condizioni. Il tutto tra le vivaci proteste di Matteo Salvini, che per l’occasione ha manifestato fuori dall’Expo sfoggiando una felpa con su scritto “Vendesi”. Anche Giorgia Meloni ha espresso il suo disappunto, photoshoppando la sua faccia sul corpo di di Valentina Nappi con sotto la scritta “Gli italiani devono italianare”.

Non solo i dipendenti dell’Expo si sono resi partecipi di atti di prostrazione. Pare, infatti, che il 73% degli italiani under 30 che visiteranno la manifestazione lo farà per lasciare il proprio curriculum. Un gruppo composto da una cinquantina di loro – che si era iscritto al PD solo per avere accesso all’Expo – è stato allontanato ieri dallo stand inglese: le forze dell’ordine li hanno trascinati via per i piedi mentre supplicavano a gran voce tra le lacrime: “God save the Queen! Vi prego portateci con voi!”.

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