Maranello (MO) – La stagione fallimentare della Ferrari in Formula Uno potrebbe giungere presto a una svolta inattesa. Un ingegnere ha infatti scoperto che sulle monoposto di Charles Leclerc e Sebastian Vettel un bug al software di bordo segnala ai piloti la presenza di autovelox in pista.
Lino Caval, ingegnere nato a Biella ma che da sempre vive a Maranello e che ha da poco coronato il suo sogno, entrando a far parte del Reparto Corse Ferrari, ha fatto questa incredibile scoperta dopo aver assistito a una conversazione tra i piloti della rossa. Questi non sembravano minimamente preoccupati per l’andamento disastroso del campionato. Se la cosa può essere almeno in parte comprensibile per Vettel, che il prossimo anno cambierà scuderia, rimane inspiegabile per Leclerc.
I ferraristi parlando tra loro confidavano in un colpo di scena: “Tanto tra poco a Hamilton gli ritirano la patente!” “Ma anche agli altri! Quanti punti avranno già perso in questi mesi?” “Meno male che a noi ci avvertono quando c’è l’autovelox!” “Grazie all’elettronica della Ferrari!”.
Incuriosito dalla strana conversazione, l’ingegner Caval è corso a studiare accuratamente i segnali preposti nell’abitacolo delle monoposto di Maranello, rimanendo esterrefatto di fronte alle notifiche degli autovelox: ha verificato che ne compaiono in media una decina per ogni circuito. In alcuni casi il limite di velocità è addirittura ridotto a 30km/h per la presenza di scuole nelle vicinanze, in altri c’è l’indicazione aggiuntiva di possibile attraversamento di animali selvatici.
Malgrado il dramma familiare che sta vivendo in questi mesi (suo padre Donato Caval da mesi soffre di un terribile ascesso a un molare, ma non trova nessun dentista disposto a guardargli in bocca, NdR), il giovane tecnico si è messo a capo di una task force Ferrari-Tom Tom che è riuscita in tempo record a eliminare gli autovelox dal software delle rosse. C’è quindi molto ottimismo nella scuderia di Maranello per i prossimi Gran Premi, anche se non tutti i problemi sembrano risolti: “Dobbiamo ancora scoprire come si toglie quel cazzo di divieto di sorpasso”.
Andrea Michielotto