Supermerca (TO) – Il mondo dei fashion blogger e degli influencer legati alla moda sta attraversando in questi mesi una profonda crisi. Con la pandemia al centro dell’attenzione mediatica, i consigli sul vestiario dispensati attraverso siti web e social network sono passati rapidamente in secondo piano e neanche articoli di estrema attualità come “L’outfit più intonato al colore della tua zona” o “I tutoni di pile più trendy per stare rinchiusi in casa tutto il giorno” sono serviti a risollevare il settore.
Virologi, epidemiologi e medici di Berlusconi sono diventati star dei media, tanto da far lanciare un autentico grido di dolore ai fashion blogger: “Tutti si sono fissati con la salute, ma a cosa serve sopravvivere se non si veste alla moda? “. E ancora: “Dopo anni che pubblico post di abbigliamento su Instagram ora sembra che per finire in TV ci vogliano una laurea in medicina e una specializzazione, dove andremo a finire?”
Finalmente però in questi giorni ha fatto irruzione sulla scena un argomento che per gli italiani sembra più sentito del COVID-19: le scarpe LIDL. Le calzature del brand tedesco sono diventate presto un introvabile oggetto di culto e il successo clamoroso di questo sorprendente instant classic ha rappresentato un’occasione di riscatto unica per la categoria degli esperti di moda della rete. Dopo pochi giorni dall’inizio delle vendite poi è stata sganciata una vera e propria bomba: un team di influencer dell’Istituto delle Tendenze di Milano ha scoperto che le sneaker variopinte che stanno facendo impazzire il Belpaese erano presenti in Italia già nell’estate dello scorso anno, anche se la stessa LIDL conferma che l’anno di lancio delle sue scarpe è il 2020.
La scoperta si basa sull’osservazione di alcuni filmati acquisiti da telecamere di servizio in Corso Buenos Aires a Milano, in cui si scorgono frammenti di calzature che sembrano proprio scarpe LIDL. Questa sarebbe una scoperta rivoluzionaria, destinata a cambiare il modo anche se non tutti concordano con questa ricostruzione: c’è chi sostiene che nel video si veda in realtà un pappagallo svenuto (un’Ara ararauna delle dimensioni di una scarpa di taglia 48), una sciarpa della squadra svedese di curling caduta a terra o le scarpe da smoking di Oscar Giannino.
Il tending topic comunque ha avuto l’effetto di riportare alla ribalta i maggiori fashion blogger italiani, meglio noti al grande pubblico con i loro nickname anglofoni, che non hanno mancato di far sentire la loro voce, muovendo da par loro critiche sferzanti al fenomeno del momento. Gis World si è espressa in modo lapidario dal celebre portale Sack: “Poco più di una semplice scarpa del discount”. Zan Cricket ha rincarato la dose dal sito web St.Raph: “Questo modello di scarpa ormai è creativamente morto”. Cri Saints ha chiosato dal forum UniPad: “Senza dati pubblci io queste scarpe ora non me le metterei”.
Come per ogni argomento assurto agli onori della cronaca, non hanno tardato a manifestarsi i negazionisti. Dai primi post in cui si nega l’esistenza delle scarpe LIDL si è arrivati presto a episodi disdicevoli, con persone che filmano aree dismesse all’interno dei discount oppure inseguono i furgoncini del marchio tedesco, in alcuni casi anche assaltandoli. Ed è diventato subito virale il video che riprende una donna abruzzese – ora nota a tutti come Agata di Lettomannoppello – che, ripresa mentre sta grigliando arrosticini di pecora sul suo terrazzo, grida con convinzione: “Non ce n’è LIDDELI!!!”
Andrea Michielotto