Vacci (NO) – Ogni mattina il generale Figliuolo si sveglia, lava la faccia e rifà il letto, come ha letto sul manuale “Cose da fare appena svegli” scritto da lui medesimo. Dopo, godendo dei privilegi di alto papavero dell’esercito, sceglie quale penna bianca infilare sul suo cappello tra quella delle migliori galline pordenonesi sopravvissute alla grande battaglia del Tagliamento.
Fatto questo, Figliuolo lucida i nastrini che andrà ad apporre sopra la divisa. Tutti e 129. Li guarda con ammirazione, passione, stupore. Tutti così belli e colorati!
È stato ammirando i colori sgargianti dei nastrini che il Generale, qualche tempo fa, ebbe l’idea: i colori delle regioni sono troppo pochi. Rosso, arancione, giallo e bianco non sono abbastanza. “Serve qualcosa di più”, pensava mentre con la mano sinistra impugnava i nastrini e con la destra si muoveva in su ed in giù in un gesto lucidatorio e ripetitivo che pareva piacergli più di quando è lecito indugiare.
“Sandrone” disse il generale chiamando il suo assistente “Per favore senti il Presidente del Consiglio Draghi e digli che dobbiamo sentirci immediatamente, ho avuto un’idea geniale!” Poco dopo, il buon Sandrone, sbattendo i tacchi ha avviato una chiamata su Zoom con il Presidente del Consiglio.
“Ciao Mario, ho avuto un’idea!”
“Dimmi, Francesco!”
“Pensavo… perché non aumentiamo i colori delle regioni?”
“In che senso?”
“No dico, tre colori sono pochi…”
“Ma c’è anche il bianco!”
“Anche quattro colori sono pochi. Guarda i miei nastrini, secondo te sarei bello ugualmente se ne avessi di soli quattro colori?”
Mario Draghi si fermò a riflettere. Effettivamente con solo 4 colori, Figliuolo non avrebbe fatto la stessa bellissima figura.
“Possiamo aggiungere due colori, l’importante è che non si arrivi all’arcobaleno… non lo apprezzerebbero i nostri alleati di destra, Lega e Italia Viva!” A quel punto il generale Figliuolo alzò la voce “Allora non ci capiamo. Qui servono almeno 12 colori! Ascoltami Mario, quando facevi il banchiere stampavi banconote di soli 2 colori?”
Mario Draghi riflettè per la seconda volta in quella mattina. Il generale non aveva tutti i torti, ma cambiare i colori delle regioni e dare più libertà di movimento sarebbe stato costoso: la stampa, la comunicazione, il nuovo DPCM… troppi costi! E chi avrebbe spiegato i nuovi colori agli italiani? Quando a quel punto febbe un’idea.
“Generale Figliuolo, tu come ti sei guadagnato quei nastrini?”
“Sul campo!”
“Dimmi la verità Francesco, qui siamo tra amici… “
“Be’, li ho… comprati! Sono pezzi unici da collezione. Alcuni li ho restaurati io a mano… un paio li ho trovati giusto l’altro giorno nell’uovo di Pasqua.”
“E credevi che io non lo sapessi? Ma lasciami arrivare al punto. Facciamo in modo che gli italiani possano fare come hai fatto tu e comprare il colore in cui si trovano. Diciamo che in cambio di una piccola somma, chiunque vorrà potrà uscire temporaneamente dal colore della propria regione e fare un caso a sé…”
Il Generale guardò il Presidente e provò ad aprire bocca, ma nessun suono uscì dal quel buco. Discriminare in base alla ricchezza. Che idea!
“Lasciami finire. Non ha senso cambiare i colori delle regioni. Quello che possiamo fare è inventarci una zona gialla premium. Ma una zona che è più uno stato mentale, o dell’anima se preferisci. Accessibile a tutti dietro il pagamento di…”
“Pagamento? Mi sta dicendo che solo i più ricchi potranno accedere alla zona gialla premium?”
“Non i più ricchi, ma solo chi avrà un reddito sopra i 500.000 € all’anno”. Geniale!
La versione gratis di Zoom indicava che mancavano pochi minuti alla fine della videochiamata. Francesco fece un’ultima domanda a Mario.
“Sei sicuro di voler implementare questa riforma?”
“Sì, facciamolo. E gli italiani ricchi ce ne saranno grati. Facciamolo per loro. Whatever it takes”.
Andrea H. Sesta