NAPOLI – Disagi a Napoli, e qualche ferito, per un flash mob che oggi ha causato numerosi disordini in tutta la città. Qualche giorno fa era stata annunciata su Facebook un’iniziativa insolita per il capoluogo partenopeo: il flash mob “Oggi facciamo il biglietto dell’autobus”. Un evento che, come dimostrano i drammatici fatti di oggi, è stato preso sottogamba dalla Questura. “L’acquisto di… di… ‘stu cos, questo fantomatico ‘biglietto’ dell’autobus e la sua relativa obliterazione, diciamo, nell’apposita fessura – ha commentato l’Appuntato Gennaro Vanacore, della Questura del Rione Purchiataro – ha sconvolto i ritmi della città. I poveri passeggeri ignari di tutto, si vedevano passare davanti questi giovinastri con un oggetto misterioso in mano ed erano infastiditi dal rumore, mai udito prima di allora, della macchinetta obliteratrice continuamente in funzione. Noi stesse guardie siamo stati costretti a seguire ‘nu corso di aggiornamento per capire qualcosa di questo diabolico aggeggio giallognolo”.
Ma i problemi non si sono fermati qui. Numerosi autisti dell’Anm si sono fermati, in pieno traffico, perché le macchinette obliteratrici avevano esaurito la batteria degli autobus; molti, soprattutto anziani, non capendo cosa succedeva, hanno cominciato a prendere a scappellotti i nipoti che, dopo aver timbrato il biglietto, lo tenevano con sé invece di buttarlo per terra come si fa con qualsiasi pezzo di carta; i controllori in tutta la città, tutti e cinque, sono stati costretti dai partecipanti al flash mob a verificare che anche gli altri passeggeri possedessero il titolo di viaggio. “A un certo punto – racconta un testimone che vuole rimanere anonimo ma ci tiene a far sapere che gestisce la pizzeria “Dal vuommeco” a Via Caravaggio aperta tutti i giorni tranne il lunedì – sono volati i dio di paccheri. Il controllore chiedeva il biglietto e la gente cercava mille scuse: qualcuno si è suicidato sul posto, altri gli hanno fatto vedere l’abbonamento del Napoli, qualcuno gli ha detto se poteva chiudere un occhio, dato che lui era Roberto Saviano. Le massaie erano le più violente di tutti: alcune gli tiravano le mozzarelle di Caserta con il rischio che se lo colpivano moriva avvelenato! Ho visto con questi miei occhi scontri al coltello che hanno fatto nascere alcune faide che si concluderanno fra 77 anni. Alla fine Il controllore, di solito, o se ne usciva pieno di mazzate, oppure, se gli andava bene, perdeva conoscenza e non sentiva più niente. In ogni caso aveva acquistato un Rolex pezzotto a 300 euro”.
Stefano Pisani
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