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Foggia: scoperta discarica abusiva di bordi di pancarrè

Foggia: scoperta discarica abusiva di bordi di pancarrè - Lercio
(Foto: kevin dooley)

CKUPANE (FG) – Proseguono le rivelazioni choc di Paris Carlomagno, 57 anni, detto “l’inzivoso”, fornaio pentito ed ex affiliato della cosca mafiosa degli  O Sànduicis, operante in tutto il Paese, ma con base tra Puglia e Campania.
Grazie alle sue ultime indicazioni, oltre che a un miglioramento del menù offerto in carcere, le forze dell’ordine hanno potuto procedere al sequestro di un’area di circa millenocevento metri quadrati in provincia di Foggia. La zona era stata trasformata in una discarica abusiva di bordi di pancarrè, seppelliti e ammassati sotto una leggera coltre di terreno e a diretto contatto con gli agenti atmosferici.
Le analisi della polizia scientifica hanno stabilito la presenza di bordi di pancarré classici, integrali, di soia (molti della varietà di soia sono stati gettati interi e non solo il bordo), bordi di tramezzini e di panbauletto. Il gestore dell’area è indagato per violazione alle leggi sull’ambiente, ma si dice estraneo alla faccende e sostiene di aver sempre creduto che il suo terreno fosse usato per un normale scarico abusivo di rifiuti tossici.
Nell’area, ribattezzata “La terra dei cuochi”, era sorto un florido mercato, di cui all’inizio nemmeno la mafia locale aveva intuitole potenzialità economiche, come rivela Carlomagno: “Eravamo gli unici a soddisfare le richieste di migliaia e migliaia di mamme che si vergognano della loro scarsa autorità. Non riescono ad imporsi sui figli convincendoli a mangiare tutta la fetta di pancarré e, non sopportando di vederli frignare, ne tagliano i bordi fino a quando i figli non vanno a vivere da soli”. Se si tiene che in Italia l’80% lascia i genitori intorno ai 35 anni, i bordi di pancarré raggiungono cifre da brivido.
Negli ultimi anni questo losco traffico è stato alimentato anche da un’altra tendenza, i fidanzati sottomessi, secondo il pentito: “Ce ne sono tantissimi, magari all’esterno non sembra, ma in casa lo sono. Quando preparano i pancarré per le loro fidanzate ne tagliano i bordi per dimostrare virilità, affermando che loro mangeranno esclusivamente quelli, disdegnando il quadrato di mollica pallido e dolciastro, troppo delicato per i loro gusti da machos. Invece i bordi – prosegue Carlomagno – non piacciono neanche a loro, e noi gli permettiamo di disfarsene in modo discreto e sicuro”.
Pesanti anche le accuse verso il mondo dell’aperitivismo italiano: “I bordi del pancarré rappresentano l’unica differenza tra il tipico tramezzino acquistabile all’Autogrill o al distributore automatico, che costa 2,99 Euro nella confezione da quattro, e il tramezzino da happy hour, che viene venduto in media a 8 euro con aperitivo analcolico e 12,50 con aperitivo alcolico”. Il margine di guadagno è spaventoso ma non quanto le ricadute ambientali che ora i tecnici stanno cercando di stimare.
Come e per quanto si dovrà lavorare alla bonifica dell’area per ora non è possibile saperlo, trattandosi di una scoperta unica nel suo genere. Per ora il portavoce di una nota catena di Fast Food ha fatto sapere: “Siamo pronti ad assumerci l’incarico dello smaltimento. Per noi il problema può rivelarsi un’opportunità: con tutte quelle tonnellate di bordi di pancarré potremmo preparare hamburger per più di un anno”.

Adelmo Monachese

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