PARIGI – Un nuovo e scottante caso di doping torna a scuotere il mondo del ciclismo. Stavolta a finire nell’occhio del ciclone è stato il ciclista professionista di origini colombiane Gustavo Papù Kakabè che – in occasione di un controllo a sorpresa effettuato durante il Tour De France da due medici travestiti da Safety car – è stato trovato positivo a diverse sostanze tra cui Efedrina, Alongina, Chetamina e secrezioni mestruali di Madre Teresa di Calcutta. I medici ispettori sospettavano da tempo della positività di Kakabè: da alcuni filmati si vedeva il ciclista applicarsi all’orecchio delle cuffiette dopo un losco passaggio di mano dall’ammiraglia della sua squadra ma i loro dubbi erano aumentati in maniera considerevole dopo averlo sentito nitrire.
Quella che sembrava essere la solita storia di doping si è però tramutata in qualcosa di molto più grosso; oltre alle sostanze menzionate sopra, infatti, nella pipì color indaco del ciclista sono state rinvenute anche tracce di un principio dopante mai utilizzato prima: il chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards. “È la prima volta che ci troviamo davanti a una situazione del genere. Non affrontavamo un caso così spinoso da quando dopo le analisi scambiammo Lance Armstrong per un trombettista jazz”, ha dichiarato il dott. Spikly, specialista in medicina dello sport e aspirante concorrente di Masterchef.
A preoccupare soprattutto nel doping sono le modalità di assunzione, sempre più complesse e sempre più spregiudicate, dalle creme alle trasfusioni, dagli spray nasali all’ormone della crescita, ma mai finora si era verificato per via auditiva, una scoperta che la Wada, l’Agenzia mondiale dell’antidoping, ha deciso di punire senza sconti con 3 anni di squalifica per il corridore.
Attualmente – è bene ricordarlo – la disciplina medica considera Keith Richards una delle sostanze più pericolose per la salute degli atleti, una sostanza che, oltre a devastare la pelle, può causare gravi effetti collaterali come insufficienza renale, crisi cardio-circolatorie e veganesimo. Ecco perché la sentenza della commissione antidoping è stata durissima. Nel frattempo, in una conferenza stampa convocata nella sua casa di Barcellona, Kakabè ha smentito pubblicamente ogni addebito, ribadendo la propria estraneità ai fatti e pregando i giornalisti di non far caso alla sua coda.
Alfonso Biondi e Vittorio Lattanzi
(immagine di Keith Richards by Michael Borkson)