MILANO – Sembrava avere le ore contate, il Covid-19, dopo la notizia trapelata in giornata di una cura definitiva messa a punto dal primario dell’Ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli. Invece l’entusiasmo si è spento quasi subito, non appena quest’ultimo ha comunicato, davanti agli attoniti giornalisti accorsi alla sua conferenza stampa, di non riuscire più a trovare il file word dove ha appuntato la sua scoperta.
“Ho salvato il file con il solito nome, cioè zangrillo_baciami_il_culo.doc, a cui il sistema assegna ogni volta un numero progressivo – ha dichiarato l’infettivologo – ma non appena ho premuto il tasto ‘salva’ il documento è stato come risucchiato dal computer ed è uscita una finestra con scritto ‘Non c’è più un byte di spazio su questo hard disk, ti prego smettila’. Non so che fine abbia fatto il file. Ho cercato nella cartella ‘moriremo tutti’, dove di solito metto i documenti riguardanti il covid, ma niente. Ho provato a guardare nel cestino ma c’erano più di 76.000.000 di elementi, impossibile verificarli tutti. Ho usato anche la funzione ‘cerca’ ma il sistema mi ha avvertito che avrebbe elaborato la mia richiesta in 7 anni e 4 mesi”.
Non è servito a nulla neanche l’intervento di un esperto: “Mi sono rivolto a un tecnico informatico, ma appena ha visto il mio desktop ha avuto delle convulsioni, ha cominciato a rotolarsi per terra gridando parole senza senso come ‘directory’, ‘cloud’, cose del genere, l’ho fatto ricoverare da Zangrillo”.
Impossibile, per il professore, provare a ricostruire la procedura che lo ha portato alla messa a punto della cura: “Ho festeggiato la scoperta come sono solito fare da un anno e mezzo a questa parte, cioè da solo, con la mascherina e distanziato da me stesso. Devo aver alzato troppo il gomito, perché sono svenuto in bagno e adesso non ricordo più niente”.
Nulla da fare, quindi. Dovremo continuare a curarci con la tachipirina finché non riusciremo a debellare il virus. “Mi dispiace – ha concluso Galli – la prossima volta starò più attento. Ho intenzione di comprare un nuovo pc, ne ho trovato uno su Amazon, l’ho salvato qui da qualche parte sul desktop”.
Eddie Settembrini