Nonsondegnodi (Te) – Secondo un recente sondaggio condotto da ISPO, il 69% degli utenti dei social network evita meticolosamente che le proprie opinioni e affermazioni personali siano adeguatamente accompagnate da attività neuronale prima che esse siano formulate e quindi postate sul web. Il rapporto stilato dal noto istituto di ricerche cita testualmente che “le esternazioni (che avvengono su internet, ndr) sembrerebbero prive di quei filtri inibitori che si attivano normalmente in presenza di un interlocutore in carne ed ossa. Non è chiaro se siamo di fronte ad un nuovo disturbo psichico rientrante nello spettro delle sociopatie, o alla semplice evidenza che il mondo è popolato di stronzi”.
In buona sostanza, quella a cui assistiamo è una sorta d’involuzione della specie, forse dovuta alla tipica postura ricurva che si assume davanti al PC, la quale ci riporta pericolosamente indietro nel tempo verso lo stadio di Homo Salvinis. Il web è infatti ormai colmo di jihadisti del verbo costantemente pronti ad eliminare ogni traccia di civiltà verbale gli capiti a tiro. Contro questa tendenza ormai dilagante, spicca per contrasto la battaglia nonviolenta intrapresa dal celebre cantante Gianni Morandi, la cui pacatezza estrema ha già mietuto numerose vittime negli ultimi mesi.
La storia ha inizio tre anni fa, quando l’eterno ragazzo di Monghidoro ha aperto la propria pagina su Facebook: una sorta di diario pubblico in cui ogni giorno condivide video ed immagini di momenti di vita quotidiana.
Ma purtroppo, come spesso accade, la pagina di Gianni Morandi è popolata, oltre che da migliaia di fan, anche da numerosissimi troll. A chi gli chiede come faccia a fare sempre buon viso a cattivo gioco Gianni replica: “Per anni ho avuto a che fare con i critici musicali. Se non mi facevano uscire dai gangheri loro…”.
L’entusiasmo gioioso, il sorriso serafico, la joie de vivre di Morandi, non hanno ceduto nemmeno al più insidioso e meschino degli attacchi. Pochi giorni fa, infatti, sulla sua bacheca è apparso un commento intimidatorio proveniente nientemeno che dalla pagina ufficiale dell’Isis: “Conquisteremo Roma e rapiremo le vostre donne!”.
“Quando ho letto quel commento – racconta Morandi – il mio primo pensiero è andato subito a mia moglie Anna. Poi, per qualche attimo, ho rischiato di perdere la lucidità. Fortunatamente ha prevalso infine il buon senso ed ho dunque deciso di replicare nel mio stile: con il sorriso sulle labbra ed un pizzico di ironia. “Allah è grande, ma anche le mie mani! Un abbraccio'”.
Non è ancora chiaro cosa abbia inciso maggiormente, se l’incrollabilità dello spirito, o il timore di essere stritolati dalle enormi manone del nostro eroe, ma l’organizzazione terroristica ha immediatamente annunciato il ritiro delle proprie cellule dal Bel Paese. In seguito a questo incredibile successo, Gianni Morandi è stato dunque insignito del premio “Gianni Morandi al Valore Civile”, assegnato a “coloro che, opponendo alla violenza verbale la potenza della magnanimità, contribuiscano significativamente al progresso sociale e culturale del Paese”. Ritirando il premio, Morandi si è limitato a un breve saluto al suo eterno rivale: “Celentano: sucaaaaaa!”.