“Ho sempre pensato che fossero fatti per posarci sopra i chewin gum masticati, solo recentemente ho capito che se percossi producevano un suono tutto loro”. Così Giovanni Allevi ha commentato la sensazionale scoperta dei tasti neri del pianoforte in un post sul suo profilo facebook.
“Quando mi parlavano di ‘diesis’ e ‘bemolle’ rispondevo sempre piccato che non bevevo amari e di lasciar stare mia madre. Poi un giorno una goccia di sudore impregnata di forfora, del peso di un etto e mezzo, mi è colata dalla fronte cadendo su un tasto nero. E allora ho capito: ci sono altri 5 tasti da suonare! Tutto ciò è incredibile, – prosegue Allevi nel post – poiché mi permetterà di aumentare il mio repertorio: se finora infatti suonando i tasti bianchi avevo a disposizione solo 7 note ora che sono diventate 12 potrò fare componimenti ancora più complessi. C’è però da dire che non sempre i tasti neri fanno un bel suono insieme ai bianchi, devo fare un lungo lavoro di ricerca ed introspezione”.
I fan sono adesso in delirio, in attesa del nuovo cd, che da indiscrezioni dovrebbe intitolarsi “Altre due ottave: una sopra e una sotto” frutto del medesimo lavoro di ricerca musicale durato diversi anni. Ma Allevi sembra volersi spingere ancora più lontano nella sperimentazione estrema: “Rimangono ancora alcuni misteri da svelare sul pianoforte, per esempio: come posso utilizzare quei calzascarpe nella parte bassa?”
Alan