Sgabuzzino Numero 13 (Palazzo Chigi) – Dal ripostiglio in cui è rinchiuso da circa una settimana, in attesa che debba essere spedito a qualche altro vertice europeo e parlando davanti ad una platea composta da una trentina di addetti alle pulizie, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato i risultati raggiunti nel primo mese del suo governo.
“In tutta onestà, sono convinto che nessuno di voi qui presenti avrebbe mai creduto che in così poche settimane la mia squadra sarebbe riuscita a raggiungere i risultati che mi appresto a presentarvi – ha esordito il professore indicando un inesistente grafico alle sue spalle – frutto di una strategia ben congegnata e dell’instancabile lavoro di ogni membro di questo governo, a partire dal sottoscritto fino all’ultimo dei sottosegretari”.
Conte è quindi passato a dare i numeri: il suo governo avrebbe riportato la credibilità dell’Italia a livelli che non aveva più raggiunto dal 2011, quando Berlusconi ha raccontato di credere che Ruby Rubacuori (Kharima el Mahrough) fosse la nipote di Mubarak e, per tutta risposta, la Camera dei Deputati gli ha creduto. Quell’episodio portò la credibilità internazionale del Paese ai minimi storici, segnando il nuovo standard di riferimento (equivalente a 1 “Nipote di Mubarak”, abbr. NdM), un livello così basso che neppure gli shish di Renzi riuscirono a ripetere.
“Alla fine del Governo Gentiloni – ha proseguito quindi l’attuale premier – la credibilità dell’Italia era arrivata a 2,4 NdM e sarebbe continuata a salire se non ci fossero state le elezioni di marzo. Ora siamo arrivati a 1,2 NdM e puntiamo a raggiungere in pochi mesi il traguardo senza precedenti di 0,5 NdM”.
Secondo la tesi del professore foggiano, a una maggiore credibilità coincide una maggiore necessità di adempiere ai propri impegni internazionali. Nessuno, invece, potrebbe pretendere l’adempimento di un impegno da parte un soggetto poco o per nulla credibile.
Questa, quindi, la tattica che si nasconderebbe dietro alle dichiarazioni attentamente coordinate in un’escalation irresistibile: dai vaccini che sono dannosi, ai tre anni senza aver letto libri del Ministro della Cultura, all’allunaggio controverso, al Sottosegretario ai Trasporti che non sa chi sia il Ministro dei Trasporti, alla libidine-doppia-libidine-libidine-coi-fiocchi…
Non sarebbe, quindi, la conclamata dimostrazione dell’assoluta incompetenza, dell’approssimazione, del sensazionalismo o della malafede dei membri del governo, quanto piuttosto una deliberata e oculata azione tesa a demolire ogni minimo residuo di attendibilità.
“Vogliamo che l’Europa capisca che non siamo per niente affidabili e che da un momento all’altro potremmo svincolarci da ogni impegno assunto. Vogliamo che gli Italiani capiscano subito che non rispetteremo nessuna delle promesse contenute dal contratto, in modo che non possano poi rinfacciarcelo in futuro. E questo è un punto fondamentale del mio piano di governo al quale non sono assolutamente disposto a rinunciare a meno che me lo ordini uno dei due vicepremier“.
Il Presidente ha poi concluso rispondendo alla ficcante domanda di uno degli addetti alle pulizie che gli ha chiesto di passargli il mocio: “Eccolo qui”.
Francesco Conte