MEMPHIS – La morte di Tyre Nichols, 29 anni, spirato dopo tre giorni di agonia per essere stato fermato per eccesso di velocità e picchiato dalla polizia ininterrottamente per tre minuti (la giustificazione degli agenti è stata “Se vieni pestato a sangue poi non puoi più superare i limiti di velocità”), ha suscitato molto clamore, scatenando il dibattito in seno all’intera comunità statunitense.
Fino a quando violenze gratuite come queste continueranno? Fino a quando assisteremo a dinamiche come queste? Ancora per poco, se non facciamo qualcosa. “Se non interveniamo tempestivamente, a causa dell’innalzamento dei mari i pestaggi da abuso d’autorità come li conosciamo, quelli tradizionali che hanno reso grande questa nazione, potrebbero sparire: rischiamo di avere solo police brutality subacquea” . È questo l’allarme lanciato da Donald School Diaz, climatologo statunitense molto noto per la sua passione per i cumulonembi e le pistole abbattibuoi, “se non conteniamo le emissioni di CO2, entro 80 anni i poliziotti, per trucidare gente disarmata, avranno solo le fiocine, che sono estremamente più difficili da usare”.
“L’orizzonte che abbiamo davanti è inquietante: se i mari ci invaderanno, come faranno i poliziotti a massacrare efficacemente i neri che hanno un fanalino rotto, con tutta quell’acqua che rallenta i cazzotti? E come faranno a usare il taser su qualcuno che chiede loro un’informazione? Sott’acqua non funziona! E le pistole… Ok, gli agenti potranno sempre sparare con la fiocina, ma sapete che palle, dover poi riavvolgere ogni volta la sagola?” aggiunge Diaz. “Procurare la morte arbitrariamente, che negli stati in cui non vige la pena capitale è essenziale, potrebbe diventare una faccenda molto più faticosa – conclude Diaz, aggiungendo una nota di speranza – L’unico lato positivo è che i poliziotti potranno soffocare i sospettati semplicemente staccandogli il respiratore, ma è comunque poca cosa. Il divertimento è tutto nel prenderli a calci e pugni, il resto è roba da frocetti”.
Stefano Pisani