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Invalido si finge falso invalido per risultare più simpatico agli italiani

Ceca (TO) – Sta suscitando scalpore la vicenda che vede protagonista un ragazzo non vedente nel torinese. Matteo Mardocchi ha perso la vista alcuni anni fa, nel 2017, a causa di uno sventurato incidente: una domenica pomeriggio infatti ha inavvertitamente cambiato canale sulla TV a led e si è sintonizzato su Pomeriggio Cinqu, proprio durante un primo piano di Barbara D’Urso.
Come è noto, l’intensità delle luci smarmellate sulla conduttrice può creare seri problemi di salute ai telespettatori: ci sono stati casi di gravi ustioni, ma il povero Matteo è stato ancora più sfortunato, perché per sbaglio ha addirittura aumentato la luminosità, procurandosi un danno irreversibile al nervo ottico di entrambi gli occhi.

Matteo ha dunque ottenuto l’indennità per non vedenti e l’agevolazione per l’acquisto di un cane guida e con grande determinazione sta cercando di condurre una vita simile a quella che aveva prima. Si sente però sempre più amareggiato: non tanto per la sua menomazione quanto per la disapprovazione che percepisce quando esercita i suoi diritti. Avverte i mugugni che si levano quando l’auto su cui viaggia viene parcheggiata in un posto riservato ai disabili – soprattutto quando è l’unico rimasto libero ed è appena svanita l’illusione di una Smart – e i mormorii quando entra col suo cane in un posto in cui gli altri animali non possono accedere.

Gli sembra addirittura che i falsi invalidi risultino più simpatici di lui agli occhi (vedenti) dei suoi connazionali: è vero che quando qualcuno viene scoperto ci sono sempre reazioni indignate sui social ma, secondo Matteo, che studia Psicologia all’Università, sotto sotto si può percepire un fondo di ammirazione e di invidia. In un certo senso realizzano il sogno dell’italiano medio: sentirsi più furbi degli altri e fottere lo Stato. Per essere maggiormente accettato nella società, Matteo ha quindi preso una drastica decisione: fingersi falso invalido.

Ha potuto attuare il suo piano diabolico grazie a un suo amico istruttore di scuola guida. I due girano su un’auto con doppi comandi fino a un centro commerciale e Matteo finge di essere lui al volante, quindi scende dal posto guida con gli occhiali neri, il cane e il bastone e si aggira per i negozi. Con l’aiuto di un auricolare riesce a muoversi con disinvoltura grazie alle indicazioni dell’amico che lo segue a distanza ravvicinata e gli parla con un microfono montato sull’asta dei suoi occhiali (che poi era lo stesso trucco di Daredevil).

Ora finalmente il ragazzo si può godere dei commenti delle persone che incrocia, da cui traspare una punta di invidia e di ammirazione, e dedicarsi al prossimo ambizioso obiettivo: aggiudicarsi una medaglia alle Paralimpiadi per falsi invalidi.

Andrea Michielotto

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