Avvocato di Forum e, parallelamente, politologo esperto del New World Order? Omeopata e musicista di strada? Attore e counselor? Caldaista e nichilista? Oggi si può, la doppia laurea è finalmente diventata legge!
Il Senato ha approvato in via definitiva con 178 sì, 4 astenuti e 5 contrari (i 128 senatori assenti – sapendo che non verranno rieletti – erano già corsi a immatricolarsi, NdR.) il provvedimento che consente a studenti e studentesse di iscriversi, contemporaneamente, a due corsi universitari differenti.
Cade così, dopo quasi novant’anni, un divieto ormai anacronistico che resisteva dal 1933, quando nelle famiglie c’era un solo stipendio. Oggi che – si spera – entrambi i genitori lavorano, i figli potranno farsi mantenere a ben due corsi universitari. Chi non volesse gravare sulle casse famigliari, potrà comunque pagarsi gli studi facendo due lavori.
La riforma entrerà in vigore a partire dal prossimo anno accademico, ma i due più importanti atenei italiani, quello della Strada e quello della Vita, l’hanno recepita immediatamente, riconoscendo già (i corsi sono brevissimi e gli studenti particolarmente svegli, NdR.) i primi due bi-laureati in un colpo solo. Ascoltiamo le loro storie:
“Mi chiamo Mattia, ma voi potete chiamarmi Bi-dottor Pappalardo – esordisce con modestia il più estroverso dei due – Grazie alla nuova riforma che valorizza l’interdisciplinarietà ho potuto coniugare le mie competenze in conflitti internazionali, maturate all’Università della Strada prendendomi a botte in piazza con gente di qualsiasi provenienza, con la mia sudata laurea in Scienze delle bambole, presa facendo il marionettista all’Ateneo della Vita. Per me è stato quindi facile venire a capo del tragico conflitto in corso in Ucraina, come spiego bene nella mia tesi di bi-laurea “Zelensky è un burattino nelle mani degli USA”.
“Ho frequentato la Strada per tanti anni, che potrei definirmi un fuori corso – racconta l’altro neo bi-laureato Stefano con aria da uomo vissuto, mentre tira una boccata di sigaretta elettronica al gusto cacao e menta – Mi sono laureato ad honorem in Medicina omeopatica alla Stradale mettendo le dita in gola ad amici, ma anche a estranei, che avevano alzato troppo il gomito. Se da una parte ciò mi ha procurato qualche infezione (ho il vizio di mettermi le mani in bocca, dopo), dall’altra mi è stato riconosciuto come dottorato di ricerca in virologia all Uni della Vita. Posso quindi affermare, avendone i titoli, che il Covid è stato creato in laboratorio, mentre ammetto di non essere ancora sicuro sul perché sia stato iniettato nei pipistrelli e da lì, cioè dai buongustai che ne fanno merenda, si sia diffuso in tutto il mondo”.
“Per ritardare l’attacco già deciso di Putin all’Ucraina! – interviene Mattia come colto da un’illuminazione – Come ho fatto a non capirlo prima? I soldati russi erano pronti a invadere già dal 2020, ma sono dovuti restare a casa per il lockdown!“, argomenta poi il bi-dottore, realizzando una interdisciplinarietà delle interdisciplinarietà, dimostrando quindi le infinite opportunità della recente riforma.
“Io odiavo Bill Gates perchè ha finanziato il Covid, ma adesso ho capito che stava solo cercando di salvare il mondo dalla catastrofe nucleare ormai imminente! – replica stupito Stefano, per poi concludere amaramente – Il mondo è fottuto, ma almeno i miei hanno fatto in tempo a vedermi dottore”. Considerazione che gli è valsa un Master in Accondiscendenza famigliare presso la Me Stesso Academy.
Patrizio Smiraglia