TORINO – Paulo Dybala si sta rivelando protagonista assoluto della Continassa, il centro sportivo in cui la Juventus sta affrontando la preparazione in vista della ripresa della stagione calcistica.
Classe 1993, quattro scudetti, tre Coppe Italia, due Supercoppe italiane, l’attaccante della Juventus lo scorso 21 marzo aveva aggiunto al suo palmarès il Coronavirus. L’annuncio era stato dato sui social: “Ciao a tutti, volevo informarvi che abbiamo appena ricevuto i risultati del test Covid-19 e sia io che Oriana [la sua fidanzata ovviamente modella, ndR] siamo risultati positivi”, scriveva Dybala su Instagram, messaggio al quale i tifosi avevano risposto con un incoraggiante: “Ogni scusa è buona per non fare un cazzo”.
Nei successivi 46 giorni, Dybala ha lottato contro il coronavirus, totalizzando quattro tamponi positivi: “Per quanto facessi tamponi e mi starnutissi regolarmente nella piega del gomito, non riuscivo a guarire – ha dichiarato l’argentino – pensavo che non sarei mai riuscito nell’impresa, avevo perso tutte le speranze, come in una vittoria della Champions da parte della Juve”.
Nonostante tutto, il 6 maggio è arrivato finalmente il primo doppio tampone negativo, che ha sancito la fine dell’isolamento domiciliare e ha fatto capire al giocatore che presto sarebbe ritornato a occupare il suo posto sulla panchina della Juventus.
Ed è proprio nella fase di preparazione in vista della semifinale di Coppa Italia della settimana prossima che la Joya si sta mettendo particolarmente in luce. Oggi, nella consueta partitella d’allenamento, Dybala si è scatenato, segnando 84 goal in 20 minuti. “Paulo è molto in forma – è stato il commento di Maurizio Sarri – certo, forse però c’entra anche un po’ il fatto che nessuno dei suoi compagni lo contrasta mai, perché temono di infettarsi. Manco Rugani, che pure è risultato positivo, c’ha il coraggio di marcarlo, perché un coronavirus di 46 giorni non ce l’ha avuto nessuno sul Pianeta, manco nell’Atletico Wuhan”. “Non prendetevela con me – ha aggiunto il capitano, Giorgio Chiellini – non potevo certamente andare io a fermarlo, dato che sono nella fascia di età più a rischio letalità per il coronavirus, essendo un anziano”.
Effettivamente, nonostante la negatività, Dybala è ancora tenuto un po’ in disparte dai compagni; tutti continuano a mantenere la distanza di sicurezza da lui anche in campo, lo scansano perfino le sagome che si usano per le barriere nelle punizioni.
L’altro calciatore della Juventus risultato positivo al Covid-19 è stato Blaise Matuidi: tamponi sempre negativi invece per tutti gli altri giocatori grazie alle misure di sicurezza e, nel caso di Ronaldo, perché sull’infezione è mancato l’accordo tra gli sponsor.
“Paulo potrebbe essere la nostra arma segreta – ha dichiarato Andrea Agnelli, presidente dei bianconeri – lo schema sarà sempre lo stesso, ma stavolta gli arbitri li minacceremo con la saliva di Dybala”.
Stefano Pisani