Roma – Hanno finalmente un volto e un nome i colpevoli dell’attuale emergenza rifiuti che sta trasformando Roma in una discarica a cielo aperto: si tratta degli organismi unicellulari marini vegetali e animali come il fitoplancton e lo zooplancton, che circa 250 milioni di anni fa si sono depositati sui fondali marini di Pangea, trasformandosi nel tempo in petrolio, da cui nel XX secolo è stata ricavata la plastica che attualmente ammorba la città.
In un primo momento la sindaca aveva svolto un certosino lavoro di indagine, che tentava di individuare nelle precedenti amministrazioni, a partire da quella del sindaco Ignazio Marino, i responsabili dell’attuale crisi. Ma dopo essersi spinta a ritroso fino alla fondazione di Roma nel 742 A.C. e aver denunciato le inefficienze e i colpevoli ritardi di Romolo rispetto alle politiche ambientali, ha finalmente trovato chi davvero ha ridotto la Capitale in questo stato.
“Certo, il primo re di Roma ha molto da farsi perdonare – ammette la Raggi – durante tutto il suo mandato non ha nemmeno creato un database digitale per la gestione delle discariche, per non parlare dell’assenza dei chip di riconoscimento nei cassonetti. Ma accusare Romolo dell’attuale situazione sarebbe altrettanto assurdo quanto accusare me”.
Alla domanda su chi siano quindi i reali colpevoli la Raggi ha risposto citando un recentissimo rapporto stilato dalle più brillanti menti del M5S: un termometro, un rotolo di scotch e Paola Taverna. Il dossier ricostruisce il percorso all’inverso partendo dagli attuali rifiuti solidi urbani – ed in particolare quelli meno biodegradabili come la plastica e i suoi derivati – per arrivare all’origine stessa del petrolio, che si è formato per sedimentazioni di organismi monocellulari simili al moderno plancton, nel Paleozoico. “Ho ereditato l’attuale situazione dalle precedenti ere geologiche, Se volete il vero colpevole dovete tornare indietro di almeno 250 milioni di anni”, ha ribadito Virginia Raggi sventolando un foglio di carta riciclata con la stampa di una pagina di wikipedia.
L’ala più critica del Movimento 5 Stelle non sembra però del tutto soddisfatta e chiede una indagine ancora più approfondita: “Certo il plancton ha molto da farsi perdonare – afferma Alessandro Di Battista – durante tutto il suo mandato non ha nemmeno creato un database digitale per la gestione delle discariche, per non parlare dell’assenza dei chip di riconoscimento nei cassonetti. Ma accusare l’amministrazione del Paleozoico dell’attuale situazione sarebbe altrettanto assurdo quanto accusare noi”.
A rincarare la dose ci pensa Roberto Fico: “Tutti sanno che i rifiuti sono fatti di materia, di molecole e atomi presenti nella terra, che si è formata dalla polvere stellare di una supernova esplosa più di 5 miliardi di anni fa, la quale a sua volta si era formata per aggregazione di altri atomi. Se volete il vero colpevole dell’attuale problema dei rifiuti a Roma dovete tornare indietro di circa 13,7 miliardi di anni, e chiedere conto all’amministrazione che ha gestito la città durante il big bang”.
Gianni Zoccheddu