ROMA – “Figuriamoci se vado in un’Europa delegittimata dal voto che non ci può sanzionare solo perché me lo dice un gruppo di burocrati che non hanno niente di meglio da fare che radunarsi sotto un acronimo da radical chic che sfilano al Pride!”
Sono queste le prime concilianti parole che il nostro ministro dell’Interno ha rilasciato a chi gli faceva notare che ha disertato le ultime sei riunioni indette dal GAI, il consiglio Giustizia e Affari Interni dell’Unione Europea.
Il ragionamento di Salvini sul motivo per cui non partecipa agli incontri internazionali in cui ci si confronta sulle politiche migratorie è indiscutibile, al punto che alcuni analisti l’hanno già definito il Comma 22 del Capitano: “Io non posso andare dove si decide la politica sui migranti perché sono già impegnato a girare tutte le piazze d’Italia per raccontare cosa farò quando andrò dove si decide la politica sui migranti”.
Salvini ha poi rivelato perché intende aumentare il suo impegno a favore dell’introduzione dei minibot: “Non solo perché l’Euro è una valuta delegittimata dal voto che non ci può sanzionare ma anche per combattere una piaga che da anni flagella il nostro amato paese”.
“La Mafia, la disoccupazione, il dissesto idrogeologico?” hanno chiesto i giornalisti presenti.
“No, i migranti che trovano un portafogli per terra e lo restituiscono al legittimo proprietario e che poi per questo banale gesto vengono premiati con la cittadinanza. Voglio vedervi a farlo con i minibot, furbini. Un bacione a chi restituisce i portafogli!”
Nel frattempo, fervono le consultazioni tra gli altri ministri degli Interni UE per trovare una formula in grado di convincere il loro collega italiano a partecipare per la prima volta a una delle loro riunioni, se si esclude quella in cui si dovevano assegnare i posti nel parcheggio.
Nello stupore generale sono stati i rappresentanti dei paesi del gruppo di Visegrád a escogitare un valido espediente: “Siamo gli unici paesi che Salvini ha visitato… a parte Strasburgo [RISATA GENERALE], e conosciamo meglio di tutti quali corde toccare per suscitare il suo interesse”.
Ecco, quindi, in anteprima, il testo della convocazione che verrà diramato nei prossimi giorni e che sicuramente riuscirà a convincere anche il responsabile del Viminale a distrarsi qualche ora dalla campagna elettorale che lo vede impegnato in vista delle imminenti elezioni in Abruzzo e Sardegna del 2024:
“Si rende noto che in data 7 del prossimo mese, i ministri degli Interni dei paesi dell’Unione Europea sono convocati a Parigi presso il ristorante Le Cochon du Milan, per il Buffet del Consiglio Giustizia e Affari Interni. Per il menu vedi allegato di 12 pagine”.
Quando cerchiamo Salvini per chiedergli se, a ‘sto giro, finalmente si deciderà a partecipare, gli uscieri ci suggeriscono di guardare sul tetto del Viminale – “Prima o poi lo troverà il suo ufficio” – dove lo vediamo intento a litigare furiosamente con un gabbiano: “Sei un volatile delegittimato dal voto. Non mi puoi sanzionare!” ha tuonato il ministro, prima che l’uccello, evidentemente immune alla propaganda della Bestia, si alzasse in volo e gli cagasse sulla testa.
Augusto Rasori