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Lavoro. Trovato responsabile delle risorse umane con un’anima

Foto Credits: RonaldCandonga/Pixabay

Isengard (Milano 2) – Sembrava un normale lunedì come tantissimi altri per miliardi di lavoratori in giro per il mondo. La routine era quasi simile per tutti: sveglia, bestemmie in aramaico, condivisione meme sul lunedì seduti sul cesso, altre bestemmie in aramaico quando ci si rendeva conto della fine della carta igienica, corsa presso il luogo di lavoro, traffico, bestemmie, incontro con i colleghi, altre bestemmie e così via fino al ritorno a casa. Ma qualcosa di totalmente diverso stava per sconvolgere le vite di tutti…

La notizia, incredibile, è riecheggiata in tutti i consigli di amministrazione di multinazionali, piccole e medie imprese, grandi realtà presenti sul territorio e anche di quelle in procinto di dislocarsi da un secondo all’altro senza nemmeno avvisare i dipendenti: la scoperta di un responsabile delle risorse umane con un’anima o, perlomeno, con un pizzico di umanità.

Ebbene sì, sono io”, afferma Gyro Girasole, visibilmente sorpreso da tutto questo clamore mediatico, “non pensavo fosse così strano essere onesto con i dipendenti, d’altronde lavorano per la società, ed è giusto che ci sia uno scambio costruttivo di idee tra le parti”. A queste parole almeno sette tycoon del mondo dell’informatica, più Elon Musk, sono svenuti di colpo.

Quando faccio colloqui e spiego la realtà aziendale ai candidati”, continua Girasole, “mi permetto di dire ‘siamo una grande famiglia’ ma specificando una cosa assolutamente legittima: tutte le famiglie sono un insieme di malessere diffuso e penetrante che ti attraversa l’anima e ti proibisce di respirare. Pure in Beautiful ‘so tutti parenti, eh, e vedi che succede: chiavano e si ammazzano! Alcuni apprezzano l’onestà, comunque, altri si affidano direttamente allo psicologo aziendale senza nemmeno aver iniziato a lavorare”.

Girasole fa anche altri esempi abbastanza schietti: “Se a fine anno non si vogliono dare bonus ai dipendenti io spiego semplicemente che i ‘dividendi’ si chiamano così perché i titolari se li dividono tra di loro, sennò si chiamerebbero ‘moltiplicandi’ e toccherebbero a tutti, ma se li avessero tutti poi i dipendenti non avrebbero motivo per venire a lavorare. È un corto circuito che cerchiamo di evitare”.

Conscio della sua peculiarità in un campo dove l’assenza di emozioni la fa da padrone, prima di lanciare un suo corso sul benessere aziendale, Girasole però ha lanciato anche un messaggio per tutti i responsabili delle risorse umane: “Al mattino, quando andate in ufficio, ricordatevi che siete delle brave persone. Forse”.

Davide Paolino

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