ROMA – Dal cilindro del cappello della manovra economica spunta un nuovo emendamento che pare punti dritto contro i soliti noti. Grazie a una deroga bipartisan, infatti, il 31 Dicembre non sarà più l’ultimo dell’anno, perché dal patto di stabilità è spuntato fuori il tredicesimo mese, che sarà composto da trenta giorni.
«Siamo ai ferri corti» precisa Saccomanni, «e con questo provvedimento cerchiamo di rispondere all’appello lanciato da Confcommercio per riuscire a pagare le tredicesime: per quest’anno, i lavoratori dovranno guadagnarsele lavorando». Il ministro punta anche su un piccolo incremento del Pil, proprio grazie alla produzione di quel mese in più.
I sindacati sono già sul piede di guerra. La Camusso attacca il Governo: «Oltre che debole come idea, il mese in più offende la dignità del lavoro. Se non verrà eliminato questo Undicembre, chiederemo la quattordicesima per tutti». A stretto giro è arrivata la replica di Fassina: «Comprendo la difficoltà della situazione, ma abbiamo stimato che il consumo di tabacco della Camusso porterà un importante segno + sulla nostra economia, e i risultati ci premieranno».
Intanto il Pdl ha pensato proprio di spostare in quel mese il voto sulla decadenza di Berlusconi: «Voteremo l’emendamento sull’Undicembre solo se il Pd ci accorderà di slittare il voto sulla decadenza nel nuovo mese» si fa avanti Gasparri.
Molte le proteste da parte dei lavoratori che si vedono sfumare l’unico stipendio senza lavorare. La perplessità dei disoccupati resta quella di riuscire ad arrivare alla fine del mese in più. I grillini hanno già dichiarato battaglia contro l’ennesima porcata del Pdl e del Pdmenoelle, promettendo di far annullare questo delirio nei prossimi giorni.
Staremo a vedere. Una cosa è certa: se ci sarà questo Undicembre, spostate la vostra cena di San Silvestro al mese successivo.
Sergio Marinelli