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Liberalizzazioni. Concesse troppe licenze: poeti italiani in rivolta

Liberalizzazioni. Concesse troppe licenze: poeti italiani in rivolta - Lercio
Fonte: pixabay.com

ITALIA (SI) ITALIA (NO) – In migliaia i poeti scesi in piazza stamattina per protestare contro le innumerevoli licenze concesse dai comuni di Apocope, Sincope e Epitesi, che rendono di fatto sempre più difficile il mestiere del poeta.

“Aggiungono troppe innumerabili licenze!”, ha dichiarato Giac Ghepardi, uno dei più infervorati contestatori di queste nuove direttive comunali. “Prima si iniziò con conceder a tal Giovanotti la libertà di dire in una canzone ‘non c’è niente che ho bisogno’ , poi giunse quel pargolo che ha inventato ‘petaloso‘, e adesso qualsivoglia nostro concittadino può liberamente prendere un pezzo di carta e scrivere poemi con errori grammaticali spacciandoli per licenze o citazioni di Luca Giurato. E’ dal vero inaccettabile!”.

Diverse sono state le proteste estreme. Alcuni hanno minacciato di incatenarsi l’anima al rimario, altri prospettano lo sciopero bianco (eseguito lasciando appunto tutti i fogli bianchi) e altri ancora addirittura annunciano che d’ora in poi scriveranno soltanto versi comprensibili in prosa.

Nel frattempo c’è stato chi ha colto la palla al balzo creando l’app Omer, che fornisce spunti e idee per novelli poeti epici in erba che senza bisogno di alcuna licenza possono comporre terzine, sonetti o canzoni di Max Pezzali.

Giuseppe Coppola

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