Continua senza trovare una soluzione il caso diplomatico fra Italia e India. “Il governo indiano pretende altri due Marò dalla nostra nazione, questo è quanto previsto negli accordi internazionali in materia di rilascio di prigionieri, il termine ultimo da rispettare è il 25/12/2013, altrimenti verranno applicate sanzioni al paese reticente” è questo il comunicato riportato senza portare pena dall’ambasciatore italiano in India che illustra la delicata situazione internazionale dopo la riunione di una delegazione di esperti dei ministeri degli Esteri, Difesa e Giustizia.
Le motivazioni, come riportato dalla Farnesina, sarebbero di carattere tecnico-tattico: i due militari avrebbero aderito al torneo di calcetto tra prigioni militari ormai giunto ai quarti di finale. I due Fucilieri di Marina del Battaglione San Marco sono subito diventate pedine fondamentali dell’allenatore Singh Ininderein che li ha aiutati a superare il gap linguistico grazie ai suoi trascorsi in Italia, senza contare che il direttore della prigione è stato di recente a Bollywood per finanziare il remake del celebre film “Fuga per la vittoria”. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite l’India sta tutelando legittimamente i suoi interessi e potrebbe non rilasciare i prigionieri in caso di sconfitta, ma comunque sta facendo più dell’Italia.
Anche a livello internazionale quindi la situazione risulta quanto mai delicata, con oltre un miliardo di abitanti non è riuscita mai né a imporsi ai tornei più prestigiosi né a produrre talenti per competere in Europa e questa sofferta mancanza ha creato una componente di invidia che avrebbe reso ancor più complicata la mediazione facendo assumere all’Italia un atteggiamento apparentemente sereno proprio per non urtare la loro sensibilità. Il ministero degli Esteri auspica una soluzione rapida visto che le trattative di Finmeccanica sono quasi alla conclusione a differenza delle indagini, Emma Bonino si è opposta con tutte le sue forze alle pressanti richieste del governo indiano: “Mai cederemo altri due Marò, al massimo uno ma poi ce lo riprendiamo, costi quel che costi” e lancia l’iniziativa Boicottiamo il curry mentre sui social sale l’indignazione: “La dignità della Nazione viene continuamente calpestata e umiliata, per questo ne facciamo a meno!”
Vittorio Lattanzi