DISCO (Inferno) – Proseguono le polemiche sul retroscena che ha imbarazzato – e non poco – il direttore generale dell’Ade, il Sig. Lucifero [senza cognome, ma con molti altri nomi n.d.r.], che secondo indiscrezioni provenienti dal cugino del cameriere del ristorante preferito da un fedelissimo di Satana e da altri due che passavano di lì per caso, avrebbe intrapreso alcune trattative con l’ex leader della Quercia, Massimo D’Alema.
Il Diavolo, tuttavia, ha smentito le ricostruzioni del quotidiano La Giudecca, convocando alle 7:06 di questa mattina (6:66, ora locale) una conferenza stampa durante la quale ha dichiarato: “etnein ùip ottaf è en es non e otunettart onnah im – ottut otallunna ah iop ehc ,etnatropmi etipso nu id ovirra’l rep ivitaraperp i osroc ni onare – isivvorpmi oroval id ingepmi inucla iop am ,otattecca oh e ‘op nu eraccats ovelov ,ocouf id eugnil ad otadnocric onroig li ottut ots ,eram li ecaip em A .alev a acrab ni otativni olos ah im ,acitilop id otalrap iam omaibba non osac ingo ni e ,amelA’D omissaM otartnocni iam oh noN”.
La dichiarazione del Capo degli Inferi è stata accolta nell’incomprensione generale, almeno fin quando un astuto reporter gli ha chiesto di ripeterla in modalità reverse: “Non ho mai incontrato Massimo D’Alema, e in ogni caso non abbiamo mai parlato di politica, mi ha solo invitato in barca a vela. A me piace il mare, sto tutto il giorno circondato da lingue di fuoco, volevo staccare un po’ e ho accettato, ma poi alcuni impegni di lavoro improvvisi – erano in corso i preparativi per l’arrivo di un ospite importante, che poi ha annullato tutto – mi hanno trattenuto e non se ne è fatto più niente”.
Il Demonio ha poi spiegato di nutrire grande stima per l’ex segretario dei Ds (“Ne sa sempre una più di me, come ordina lui i bombardamenti non lo fa nessuno!”) e delle sue strategie mefistofeliche (“Il suo capolavoro resta quello dei 101 franchi tiratori. Vado pazzo per i numeri palindromi e sono da sempre un fan di Crudelia De Mon”). Oggi, però, il cuore di Belzebù, come affettuosmente lo chiama D’Alema, batte per il (già) rottamatore fiorentino: “È meglio di Mastrota. Lui vendeva solo le pentole, Renzi fa anche i coperchi, cosa che a me non è mai riuscita”.
Ma è sulle accuse di collaborazionismo col baffetto che Azazél vuole rimarcare il punto: “Le circostanze riportate da ‘La Giudecca’ sono frutto di speculazioni del tutto fantasiose dei suoi redattori. Apprezzo lo stile, sia chiaro: ogni menzogna è ben gradita, ma attribuirmi responsabilità in una presunta compravendita di voti per favorire la vittoria di Virginia Raggi lede la mia dignità di cospiratore malefico. Ammetto di avere un debole per lei: col suo nome di battesimo e quegli occhioni da cerbiatta, mi ricorda molte fanciulle che nei secoli mi sono state sacrificate. Ma detto questo, perché mai dovrei intervenire quando Giachetti sta già facendo tutto da solo? I mezzucci di certa stampa mi fanno proprio infuriare, ho un me stesso per capello.”
Quando gli hanno chiesto, quindi, per chi voterà al ballottaggio, il Maligno ha chiosato: “Non sono molto interessato. Al primo turno avevo votato per un altro partito. Secondo gli ultimi riconteggi, siamo arrivati allo 0,666%, ma ora non farò certo il me stesso a quattro per far vincere qualcuno”. Infine ha salutato i presenti, volatilizzandosi in una nuvola di zolfo: “Andate in guerra, la messa nera è finita.”
Francesco Conte & Andrea Michielotto