Roma (RC) – Sono state poste agli arresti domiciliari questa mattina all’alba le mura del Campidoglio, nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di mezzo 2 – Le due torri”, che nei giorni scorsi ha travolto il mondo politico della Capitale.
Le pareti della nota sede dell’amministrazione del comune (nonché ex-sede dell’Atac) avrebbero offerto riparo e omertà a corrotti e corruttori, in cambio di lavori di ristrutturazione gratuiti, forniture di ficus benjamin e lo spostamento della bandiera “Salviamo i nostri tre Marò” dalla facciata del Palazzo Senatorio. Le intercettazioni ambientali hanno dimostrato come, nonostante abbiano ascoltato tutto, i muri abbiano anche accettato ogni condizione senza mai fiatare su quanto stava accadendo all’interno degli uffici da loro custoditi, lasciando, invece, la porta sempre aperta a coloro che volessero concludere loschi affari sfruttando le risorse dell’amministrazione. (E sul ruolo della porta si aprirà un altro capitolo di inchiesta)
Gli inquirenti si sono dichiarati molto scettici su un loro possibile contributo alle indagini: “Se solo accettassero di collaborare. 13 ore di interrogatorio e non una parola!” ha dichiarato il Gip sconsolato ai giornalisti raccolti in sala stampa.
Artemio Antinori