Ospedale Pellegrini (NA) – È diventato subito virale il video di un minuto che riprende una colonia di blatte – e non stiamo parlando del famoso ballo di Salvini e dei suoi sostenitori ad un raduno della Lega diventato una celebre gif su cui sganasciarsi – intenta a vagare liberamente nei corridoi e nei bagni dell’Ospedale Pellegrini di Napoli.
Si pensava potesse trattarsi dell’ennesimo caso di malasanità italica, dopo quello delle formiche che infestano le corsie di un altro nosocomio del capoluogo partenopeo, e dopo quello di un gruppo di iscritti a Casapound che occupano uno stabile nel pieno centro di Roma, ma i dirigenti dell’Azienda Sanitaria Locale napoletana tengono a ribadire il loro punto di vista.
“Queste immagini sono del tutto indisponenti”, dice Tonio Cocchiorio, medico della struttura – “Le blatte sono semplicemente dei degenti del nostro ospedale che, in questo momento, sono in piena salute e proseguono il loro iter riabilitativo. Secondo le nostre prognosi saranno in grado di tornare a volare in pochi giorni e potranno ricominciare a far inorridire qualsiasi persona gli si pari davanti, esattamente come succede con gli esponenti di Casapound”.
A fargli coro altri colleghi, che sottolineano gli enormi sforzi volti ad ospitare il maggior numero di pazienti pur nelle carenze endemiche della struttura medica: “Nonostante la scarsità di posti letto – rivendica Carlo Corfori, medico e cintura nera di zumba – cerchiamo di trattare tutti i degenti nel migliore dei modi: il reparto maternità è destinato ai fuchi, un paio di stanze vengono riservate per le farfalle, e infine un intero reparto è stato messo a disposizione di tutte quelle povere vespe e calabroni che, per colpa dell’essere umano, sono costrette a pungerlo mettendo a rischio la loro stessa vita. E’ ora di finirla con questa mattanza”.
Insomma un video che poteva essere un atto di accusa sulla noncuranza dei medici e dei lavoratori di una struttura ospedaliera si è tramutato in uno spot sull’eccellenza che difficilmente, nel mondo civilizzato, sarà possibile eguagliare e che pone l’Italia come paese guida nella classifica del benessere degli insetti.
Nicolò Premoli