Lourdes – Era malata di cancro all’appendice, la signora G. M., che per ovvi motivi preferisce non rivelare il suo nome, Giuseppina Mennella. La malattia, incurabile a detta dell’amministratore del condominio, l’aveva ormai condannata: ancora solo 44 anni di vita e poi avrebbe dovuto dire addio alla sua famiglia e alla sua collezione di wurstel di fango.
G. M. era una donna devota, da quando la Madonna le aveva fatto il miracolo di donarle un figlio – a lei, che fino ad allora non aveva potuto averne perché nessuno aveva il coraggio di trombarsela. “Ero in sovrappeso di 210 chili – dichiara la donna – ero disperata, facevo fioretti, novene, pregavo ogni giorno… ma mi mangiavo pure la coroncina del rosario. Poi, un bel giorno, mi è apparsa la Vergine e mi ha fatto un bendaggio gastrico per via laparoscopica. Me lo ricordo nitidamente, perché per la prima volta in vita mia mi sono alzata da tavola mentre stavo pranzando”. Così, Giuseppina è calata di circa 300 chilogrammi, assumendo delle fattezze più tradizionali. “Ho dovuto rinunciare al mio lavoro [lavorava come modello di dirigibile nella galleria del vento di una nota azienda produttrice di dirigibili king-size, ndr] ma ero una persona felice. Ero una persona, diciamo” e, soprattutto, da lì la sua fede si è rinforzata.
Così, quando G. ha scoperto quella terribile malattia all’appendice, che statisticamente uccide una persona ogni sette miliardi, non s’è persa d’animo. “Avevo sentito parlare di pellegrinaggio a piedi a Lourdes e dei miracoli che si verificavano: guarivano dalla peste, dal morbo della mucca pazza, dalle vesciche sotto i piedi che il pellegrinaggio chilometrico aveva causato, addirittura dall’allergia al cioccolato. Avevo anche letto che, camminando a piedi per dieci chilometri, alcuni guarivano dalla sedentarietà. Ho pensato subito che avrei dovuto compiere questo sacrificio per la Madonnina”.
E così, una mattina di qualche giorno fa, G. M. è uscita di casa con il cuore gonfio di fede e speranza, con la seria intenzione di recarsi a piedi al Santuario di Nostra Signora di Lourdes, città molto conosciuta per motivi che potete tranquillamente trovare su Wikipedia. “Appena sveglia, quel giorno, avevo avuto un segno dalla madonnina: mi ero affacciata e un grazioso gabbiano mi aveva aggredito, portandomi via l’orecchio sinistro. Era il bacio che aspettavo”.
Quella radiosa mattina, quindi, G. è uscita di casa e ha iniziato la sua marcia della fede. Marcia che, però, si è conclusa dopo circa tre minuti, perché Giuseppina abita a 50 metri dal Santuario di Nostra Signora di Lourdes. Purtroppo, probabilmente complice la distanza troppo breve coperta, il cancro all’appendice di Giuseppina non è ancora guarito – tuttavia la Vergine le ha fatto passare quella fastidiosissima forfora con cui combatteva da trent’anni e le ha schiarito le vene varicose.
“E’ chiaro che una cosa è partire da Cefalù, altra è partire da dietro l’angolo – hanno spiegato gli Arbitri della Fede, che hanno il compito di dirimere i contenziosi circa i pellegrinaggi con traguardo al Santuario di Lourdes – e poi la signora, a dirla tutta, non indossava nemmeno la pettorina d’ordinanza, quindi già le è andata bene che non sia stata fulminata all’arrivo”.
Stefano Pisani