Palazzo Chigi (URBE) – Attimi di tensione questa mattina durante la conferenza stampa del governo quando il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ripetutamente ingranato la retromarcia della sua Fiat Balilla e investito alcuni giornalisti presenti, tensione dissipatasi quando il premier ha chiarito ai soccorritori accorsi sul posto: “Ao’, tranquilli, je stavo solo a illustra’ la manovra economica!“
E in effetti sembrano essere proprio le marce indietro la caratteristica principale delle misure finanziarie in procinto di essere varate, al punto che gli addetti alle fotocopie della Commissione Bilancio hanno già dichiarato di essere pronti allo sciopero per contrastare l’ingente spreco di carta: “Sono otto volte che ci fanno ristampare il testo: limite al contante a 10.000, no a 5000, no a 6666,6 periodico, Pos sì, Pos no, te PosSìNo, via al Bonus Cultura, no il Bonus Cultura resta ma rimodulato, resta il Bonus ma la cultura se ne può andare affanculo, e in effetti questo sarebbe davvero coerente con la linea di questo governo“.
Sulla questione contante il ministro dell’Economia Giorgetti ha la soluzione: “La gente deve avere il diritto di non usare il bancomat in un negozio ma allo stesso tempo quello di trovare uno sportello bancomat nel negozio per prelevare soldi da usare nel negozio. E pensate che io sono quello stimato di questo Esecutivo!“.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha invece annunciato che non appena tutti gli italiani si saranno impratichiti con lo Spid il governo provvederà a spegnerlo per migrare verso la Carta d’Identità Elettronica, che presenta notevoli vantaggi: “Ha tempi di rilascio molto lunghi – informa il ministro – costa quasi 17 euro, bisogna recarsi fisicamente presso un ufficio comunale ed è ancora poco usabile da Pc e smartphone. Ah, cazzo, avevo detto vantaggi!“.
Non poteva mancare l’ineffabile Matteo Salvini che ha dichiarato che con il nuovo codice degli appalti le pratiche saranno così veloci che la malavita organizzata non avrà il tempo di organizzarsi, perché è noto che le cosche hanno sempre tempi molto lunghi per adattarsi ai cambiamenti. Il ministro delle Infrastrutture è poi volato a Lampedusa per pronunciare uno dei suoi discorsi più toccanti, degno di Kennedy o di Churchill: “Si parli dell’isola solo per cose belle“. Delusione tra i presenti che speravano elencasse almeno tre di queste cose.
E se le pensioni minime sono passate da 1000 euro a tutti, a 600 a tutti e poi a 600 euro per gli over 75 e il condono fiscale è stato rinviato a marzo 2023 (Dai, evasori, pazientate ancora una pochino! NdR), c’è comunque un elemento su cui il governo sembra intenzionato a non retrocedere nemmeno di un passo: l’odio per il Reddito di Cittadinanza. Al momento l’ipotesi è che l’RdC possa essere convertito in qualcosa di molto più concreto e utile per il benessere degli italiani: un buono consumazione al Twiga.
“Noi vogliamo che gli italiani la smettano di comportarsi da parassiti – ha chiarito il ministro al Turismo Santanchè – o da tossicodipendenti che occupano quello spreco di terreno demaniale che sono le spiagge libere e che possano essere pienamente integrati in quello che dev’essere lo scopo nella vita di ogni persona con un minimo di ambizione: consumare un drink in un ambiente di classe. Certo, dopo aver dato una mano a riparare i danni provocati dall’uragano che si è abbattuto sul locale. È ancora tutto distrutto. Pioveva, vecchio governo ladro!“.
Augusto Rasori