CRATERE AIRY (MT) – Brutto risveglio per le ormai poche fabbriche Fiat rimaste in Italia (e sulla Terra), e per tutto l’indotto che gli gira attorno. Stando alle ultime dichiarazioni dell’a.d. della casa automobilistica torinese infatti, entro settembre la quasi totalità della produzione sarà spostata su Marte. “Lì c’è mercato tutto nuovo, dobbiamo sfruttarlo ora che non ci sono competitor. Potremmo costruire le nostre vetture a un prezzo molto più vantaggioso, mantenendo la scarsa qualità”, ha dichiarato Marchionne mentre il suo pullover annuiva. Poi ha continuato: “L’accordo con i marziani è già a buon punto. Siamo molto soddisfatti. Dovete sapere che i marziani non hanno bisogno di pisciare perché privi di apparato urinario, come tutti i batteri. Secondo i nostri calcoli questo ci permetterà di abbattere le pause e aumentare la produzione di un buon 25%”.
Queste dichiarazioni hanno scatenato un vivace dibattito nel mondo politico. Secondo Monti l’accordo sarebbe poco vantaggioso, visto che su Marte non ci sono banche. Berlusconi ha affermato che: “Un imprenditore è libero di investire dove vuole. E poi, anch’io sono stufo della passera terrestre!”. Preoccupato invece Bersani, che ammette: “Non so se riusciremo a non occuparci così bene anche dei lavoratori marziani”.
Insomma, le quattro ruote made in Italy sembrano destinate a lasciare il pianeta per sempre, tanto che Landini sta già provando i suoi discorsi dentro un casco da astronauta.
Manuel Pica