TORINO – È un Claudio Marchisio senza peli sulla lingua quello che parla di nuovo, dopo le polemiche di qualche giorno fa, in un’intervista esclusiva su gazzetta.it. Dopo aver espresso con vigore la sua antipatia nei confronti della Società Sportiva Calcio Napoli, e aver causato un’ondata di proteste, insulti, auguri di pronta guarigione dall’infortunio e di successivo cancro per sé e la sua progenie da parte di una sottile ma pur numerosa frangia di tifosi napoletani, ora il giocatore si è scagliato contro la viabilità urbana del capoluogo campano.
“È dal 2006, se non sbaglio, che andiamo a Napoli ogni anno, e ho sempre notato la difficoltà nel trovare parcheggio sia per il nostro pullman, sia per le auto dei nostri addetti stampa. In città ci sono troppe macchine e pochi posti auto – dichiara Marchisio – qualcuno doveva trovare il coraggio di dirlo!”. Parole di fuoco che hanno causato, da parte di alcuni ultrà napoletani, un lancio di bottiglie colme di urina verso il campo d’allenamento di Vinovo, che per fortuna sono cadute senza causare danni nei Campi Flegrei. I più coraggiosi hanno iniziato uno sciopero della fame per chiedere alla FIGC la squalifica a vita del centrocampista juventino.
“Sono queste dichiarazioni il marcio del calcio – ha detto uno dei capi ultrà del Napoli – è colpa sua se poi la gente si picchia negli stadi, negli autogrill, sbarca in Normandia e ci fa perdere la guerra del Golfo. Questo odio non fa bene a uno sport pulito. E Marchisio deve morire!”.
Davide Paolino