Milano – Prosegue a spron battuto la campagna di cazzate di Matteo Salvini. L’ultima, in ordine di tempo, l’accusa lanciata alla Regione Lazio di voler vaccinare i detenuti in via prioritaria, senza sapere (o facendo finta di non sapere) che la sua Lombardia fa lo stesso già da marzo.
Al momento Matteo Salvini è in grado di produrre circa 300.000 cazzate al giorno, ma in quell’hub di minchiate che è il suo cervello tutto è pronto per imprimere una poderosa accelerazione e raggiungere l’obiettivo delle 500.000 cazzate al giorno, ritmo che gli consentirebbe di ottenere in breve tempo una soddisfacente copertura del suo gregge di sovranisti.
“Sono assolutamente in grado di spararne 500.000 al giorno – ha dichiarato il leader del Carroccio – soprattutto perché è in arrivo un carico di cazzate dall’Ungheria di Orban e dalla Russia di Putin che potrò somministrare personalmente ai sovranisti italiani. E poi spero che a breve tutto andrà a regime. Quanto mi piace questa parola: a regime!”
Un brusco stop alla campagna di cazzate di Salvini era arrivato dalla sconfitta di Donald Trump, che lo aveva privato di molte dosi provenienti dagli USA. Lo stop è stato necessario a causa di alcuni fastidiosi effetti collaterali delle cazzate di Trump, per esempio la probabilità di perdere le elezioni se si esagera con il dosaggio. Ma Salvini ha superato brillantemente l’empasse, riservando le cazzate trumpiane agli over 60 e solo su Twitter.
Dunque la campagna di Salvini prosegue a pieno ritmo. L’unica difficoltà consiste nel fatto che le sue cazzate necessitano di continui richiami, perché solo ribadendo più e più volte concetti falsi o distorti strumentalmente può farli attecchire nelle menti dei suoi seguaci. Noi invece, per fortuna, siamo vaccinati.
Eddie Settembrini