Prima ancora della crisi economica, della forbice sociale, della mancanza di manodopera da dedicare all’agricoltura, il vero dramma di questo Paese è l’assenza di un centravanti decisivo da convocare in Nazionale. I due gol di Retegui non sono bastati a placare le polemiche e a sciogliere i dubbi. Ok, è bravo, ma se mangiasse farina di insetti? Sul suo conto si sa molto poco e questo basta a gettare più di un sospetto.
Anche guardando guardando “in casa” la situazione non migliora: Immobile (infortunato) è prossimo alla pensione, Raspadori è un’incognita, Scamacca ha più tatuaggi sul corpo che gol sul campo. Il tifoso italico ha poco da star tranquillo. Per questo motivo il Ministro Piantedosi starebbe organizzando una serie di incontri nei Paesi che più sono responsabili dei flussi migratori sulle nostre coste, per trattare l’arrivo di potenziali centravanti.
Mentre le regioni arabo-afgane non sembrano riservare grandi sorprese, sul versante tunisino la storia è ben diversa. “La Tunisia è una nazione di grande tradizione calcistica – ha spiegato Piantedosi – e tutti noi abbiamo avuto almeno un povero amico tunisino che chiamavamo a giocare perché era forte a calcetto. Sono sicuro che in quel paese ci sia nascosto del talento che potremmo fare nostro“.
La “Campagna Acquisti“, come l’ha ribattezzata Conte, indigna i 5Stelle e il PD, che vorrebbero uno scouting allargato a tutto il Mondo, definendo la strategia del Governo come “fatta coi paraocchi e con i soliti pregiudizi razziali“. Più pragmatico Calenda, che ritiene tutto sommato che questo possa essere uno spartiacque per un nuovo tipo di immigrazione più specializzata e settoriale, da riciclare in un secondo momento anche per altri tipi di lavori.
Andrea Bonechi