Milano (Moda Donna) – Un tragico errore ha sconvolto la capitale della moda italiana. Era da quando il Commissario Calabresi aveva convinto la sua squadra che gli anarchici fossero più leggeri dell’aria che la polizia milanese non prendeva un abbaglio così grande. Ieri sera, tra via Manzoni e Via Monte Napoleone gli artificieri del nucleo antiapericena sono intervenuti per sventare quella che ritenevano una minaccia paragonabile solo al bicameralismo paritario.
Una borsa di Versace in pelle di cammello visibilmente usurata dal tempo, con delle strane protuberanze agli spigoli e alcuni arnesi sospetti attorno aveva attirato la loro attenzione. L’ingegnere capo della squadra, Adamo Mattei, ha chiesto a tre dei suoi migliori uomini di avvicinarsi non appena tutta l’area sarebbe stata evaquata.
A convincerli che non si trattava di una borsa ma di ordigno pronto a esplodere sono stati il ticchettio che si udiva distintamente e alcuni cavi ben visibili. A quel punto il solerte ingegnere Mattei ha preso la decisione più logica: “Spaventato dall’idea che esplodendo potesse provocare una nuova diretta-fiume di Enrico Mentana, ho deciso di farlo brillare”.
Solo a operazione conclusa, Mattei si è reso conto del tragico errore. Il sangue, le interiora e i brandelli di carne sul selciato non lasciavano adito a dubbi: quella che avevano appena fatto brillare non era una borsa di pelle, ma una persona. Qualche ora dopo la notizia ha assunto contorni ancora più drammatici: il documento d’identità, miracolosamente scampato all’esplosione, ha dimostrato che la vittima era Donatella Versace.
Le autorità, ricostruendo la vicenda, hanno cercato di spiegare come sia stato possibile arrivare a un simile malinteso. In stato di inedia e abbandono, la stilista metaumana si era addormentata su una panchina di Escher mentre attendeva un taxi in pieno centro. La sventurata non sapeva che essendo un venerdì come tutti gli altri, i tassisti milanesi stavano scioperando contro qualcosa di immateriale come il progresso, il pagamento con carta di credito o addirittura i tragitti più brevi. Essendo venerdì, inoltre, la ricca Donatella era appena uscita dalla seduta settimanale di lifting, ora aveva una pelle così liscia e tesa da fare invidia alla linea dell’orizzonte tracciata da un terrapiattista, tuttavia la mancanza di acqua per più di 3 ore aveva portato a un abnorme raggrinzimento dei tessuti cutanei. Ristretto e ripiegato su se stesso, il corpo della Versace è entrato in modalità risparmio energetico, iniziando lentamente ad assorbire l’umidità dall’atmosfera circostante. A prima vista quel grumo di materiale epiteliale, è stato scambiato per un ordigno rudimentale, da qui l’equivoco degli artificieri.
I parenti della stilista, dopo averne riconosciuto il corpo (che in realtà era la borsa di pelle del medico legale), hanno annunciato che i brandelli di pelle e carne di Donatella verranno fusi e utilizzati per costruire il nuovo naso della figlia Allegra.
Da un’idea di Davide Rossi, testo di Davide Rossi e Andrea H. Sesta