LEOPOLDA – Avevano già cominciato a chiamarlo il Partito della Nazione, ma gli avversari di Renzi si sbagliavano: la visione del PD si è rivelata addirittura internazionale. Dopo le avances di Verdini, Tosi ed Alfano, i borborigmi nei corridoi del Palazzo si erano fatti sempre più imbarazzanti, ma l’uscita di Civati aveva parzialmente tranquillizzato i commentatori politici delle, seppur poche, testate più critiche e le voci fuori dal coro (Il Fatto Quotidiano, Articolo 21 ed Enrico Brignano).
Ahmed Prehnd Perkoulaki è un siriano ventisettenne, estraneo alla politica, che solo due mesi fa aveva deciso di unirsi ai miliziani dell’Isis per combattere i peshmerga e dimostrare, con l’ausilio del taglio delle teste, che le proprie idee avevano diversi punti di contatto con la visione progressista dottrinale adinolfiana. Ma a quanto pare la vocazione ha vacillato presto, alcuni compagni sostengono a seguito della coraggiosa intervista di Massimo Giletti (già premio Pulitzer) ad un terrorista, altri invece optano per l’interessamento all’idea rivoluzionaria di Senato portata avanti dal Premier fiorentino.
Qualunque sia il motivo poco importa, fatto sta che il combattente potrebbe unirsi al gruppo parlamentare PD già nel prossimo periodo di mercato autunnale, quando al tipico cambio del guardaroba si affianca quello, altrettanto noto ma ben più dispendioso, delle casacche parlamentari.
Ahmed, comunque, rassicura: “Non è una questione di tornaconto personale. Con l’Isis guadagnavo tanto e avevo la possibilità di utilizzare rarissime armi italiane di eccezionale fattura – e potevo pure sperare nelle vergini! -; quello che mi spinge a tale cruciale passo è una travagliata scelta, frutto dell’interesse per le sorti dello Stato italiano. E del suo popolo parimenti“.
Alla domanda “Cosa risponde alle critiche di Salvini, che accusa gli immigrati di venire a rubare il lavoro agli italiani?”, Prehnd Perkoulaki non ha dubbi: “Matteo ha ragione! Quelli che arrivano nei gommoni sono da rispedire a casa loro, così anche i miei ex amici dell’Isis avranno da divertirsi; però io sono diverso, ho a cuore le Riforme di Renzi. L’Italia è rimasta ferma attanagliata all’anti-berlusconismo per troppi anni, adesso è il momento di fare. E poi voglio conoscere Maria Elena Boschi, ho letto su Chi che non riesce a trovare l’amore… chissà!“.
Il ministro Madia ha intanto commentato su Repubblica: “Se ha deciso di stare con Renzi è solo perché si è finalmente convertito alla religione più diffusa del mondo, quella della convenienza: poteva essere un semplice Partito della Nazione ma con l’arrivo di Prehnd diventerà il Partito della Galassia. Io sono già sposata ma sono felice per Maria Elena se il rito sarà quello cattolico, anzi, dopo che hanno affidato a lei la mia riforma spero quasi che non lo sia…”
Fabio Bellacicco