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Mostra l’uccello in cam ma sbaglia chat e interrompe una videolezione del figlio

Foto Credits: Ano Lobb

(Concorezzo, MB) – Se l’episodio non fosse sconvolgente e non gettasse nuove ombre sulla reale validità della didattica a distanza, ci verrebbe da dire che “non c’è più religione”. Ma quanto accaduto a M.B., ragioniere 44enne originario di Salò, ha davvero dell’incredibile. Secondo quanto si è appreso, l’uomo, fiaccato da oltre due mesi di smart working e ‘sepolto’ in casa con la moglie C.S., 43 anni casalinga di origini mantovane (“Siamo gente che si fa gli affari suoi ma in basa a quanto riusciamo a sentire appoggiando un bicchiere alla parete che ci divide dal loro appartamento lei non gliela dà più da almeno nove anni” affermano dei vicini che vogliono restare anonimi, ndr), due figli, una suocera allettata ma lucida di testa e il cane Zlatan, un Bovaro del Bernese di 74kg e un carattere incline all’ introversione, non ha trovato nulla di meglio da fare che dare sfogo alle legittime pulsioni di maschio italico ancora fertile esibendo i suoi gioielli in cam. “Lo faccio già da un po’ di tempo, è divertente e mi rilassa” ha dichiarato confuso il ragioniere “ma questa maledetta didattica a distanza, mi creda, ha incasinato tutto“.
Già, perché nella foga di esibire il glande, che quella mattina, a suo modesto dire, “avrebbe fatto ricredere sulla sua scelta di vita anche una suora di clausura‘ e volendo sbrigare la pratica prima che la consorte rientrasse dal discount, l’uomo si è erroneamente inserito sulla videolezione del primogenito Letterio (lo chiameremo così), dodicenne iscritto alla prima media presso l’Istituto Comprensivo “M. Borghezio” di Concorezzo, in quel impegnato con l’ora di religione.

Il tempo di “liberare l’alligatore affamato” – così lo ha definito l’incauto esibizionista – e il dramma si è compiuto sotto gli sguardi esterrefatti di 28 compagni di classe di Letterio (nessun assente, quel giorno), dell’insegnante di religione, sig.na Gargiulo Melissa (in seguito ricoverata c/o il pronto soccorso del nosocomio di Vimercate per un malore) e di un’insegnante di sostegno, Lecchi Andreina la quale, visibilmente scossa, pare non abbia fornito agli inquirenti elementi utili alle indagini.
Madonnina mia che cappella!” sembra abbia all’improvviso esclamato al microfono una delle compagne di Letterio. La professoressa, a quel punto, ha fatto presente come le cappelle e le altre opere sacre sarebbero state argomento della lezione successiva, ma la ragazzina ha insistito: “No no, è proprio un bell’esemplare di cappellone, si fidi, all’oratorio ne ho già visti tre o quattro, ma questo…“. Da quel momento è stato il caos e le testimonianze non aiutano a ricostruire gli istanti succesivi. C’è chi afferma che la Gargiulo, prima di perdere i sensi, abbia urlato “Gesuuuù! No, cioè…non che quell’ arnese sia l’incarnazione del…oddio mi sento male…” e in breve si sono uniti alla chat la preside, i bidelli e i genitori cassaintegrati di molti degli alunni, che hanno preso in mano la situazione e provveduto a fare diversi screenshot e quindi a condividere le foto migliori sui 34 gruppi WhatsApp di classe.
L’azione di vilipendio è stato interrotta dall’ arrivo dei Carabinieri, che hanno bloccato sul più bello la performance del ragioniere accaldato.
Portato in caserma per accertamenti, lo stesso ha dichiarato di non essersi accorto di nulla e che comunque la colpa era casomai della moglie, “quella frigida, ché io Letterio neanche ce lo volevo iscrivere, a quella cazzo di ora di religione”. Nel frattempo sui muri dell’istituto “M. Borghezio” sono comparsi diversi graffiti “NO D.A.D FOR DAD!”

Kutoshi Kimimo

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