[NAPOLI] – Notizia di questi giorni è l’aggiornamento della legge sui parcheggi per i disabili. La novità è che questi verranno affiancati, nelle aree di parcheggio pubbliche e in quelle private aperte al pubblico, da un posto auto riservato ai falsi invalidi, con le stesse modalità di conteggio dei posti per disabili: ogni 20 posti e ulteriore frazione di 20, come previsto dal nuovo dispositivo pubblicato sulla gazzetta ufficiale.
Questi nuovi posti, appositamente segnalati con una nuova veste grafica – e facilmente riconoscibili e pensati per venire incontro ai falsi ciechi alla guida – saranno esclusivamente destinati ai falsi invalidi e ai defunti che percepiscono ancora la pensione. Inoltre saranno dotati di una piccola barriera architettonica, proprio per dissuadere i disabili furbetti che vorranno provare a sostare in questi spazi.
Un’indagine del Ministero del Tesoro del 1998, aveva fatto emergere che oltre 36000 pensioni d’invalidità non erano in regola con la legge. Esaminando il rapporto revoche/verifiche risulta essere la Campania la regione con il numero più alto di false pensioni attribuite, seguita da Sicilia, Umbria e Calabria. La proposta di modifica alla legge è arrivata proprio dalla Campania, dove si sono mosse le prime associazioni a tutela dei diritti dei falsi invalidi: una grande fetta di società, un quartiere grande come Mercato, che vive e lavora tra noi senza star lì a farci pesare ogni volta la loro condizione fisica o psichica (se non sulle tasse, visto che al giorno d’oggi, secondo l’Inps, pesano sul fisco per 1 miliardo di euro all’anno).
Ma l’elemento innovativo più importante è l’assenza di obbligo di esibizione di un tesserino, considerato discriminatorio: una precisa azione politica volta al raggiungimento della reale inclusione sociale che si attuerà soltanto quando anche gli stessi disabili smetteranno di esibire il tesserino per parcheggiare nei posti a loro riservati, esattamente come i non aventi diritto fanno ogni giorno.
Vittorio Lattanzi
