Guaglio (NA) – Sta suscitando molte polemiche la presentazione di un’Intelligenza Artificiale (AI) realizzata all’Università Federico II di Napoli dal team del Prof. Goffredo Besozzi, direttore del Dipartimento di Informatica dell’ateneo campano.
Il ricercatore coordina da mesi un progetto, finanziato con i fondi del PNRR e il contributo dei parcheggiatori abusivi che operano vicino alla Facoltà, che ha portato allo sviluppo di un software innovativo denominato VAIASSA (Vomero AI Advanced Super Self Aware).
“Il nostro lavoro dimostra che il Sud Italia può eccellere nelle frontiere più avanzate della tecnologia, e si pone l’obiettivo ambizioso di superare molti ingiusti stereotipi di cui spesso i napoletani sono vittime”, ha dichiarato il Prof. Besozzi vestito da Pulcinella mentre, accompagnato da un mandolino, cantava “O sole mio” e portava un vassoio di pizza ca pummarola n’coppa da servire ai giornalisti invitati alla presentazione.
Una della preoccupazioni ricorrenti quando si parla dello sviluppo straordinario delle AI è l’impatto che questi nuovi strumenti avranno sull’occupazione, in particolare la paura che le macchine possano rubare il lavoro agli umani. Questo per fortuna non sembra essere un problema per il progetto VAIASSA: “Qui di lavoro non ce n’è proprio, nessuno ha paura che gli rubino una cosa che non ha, qualcuno per caso ha paura che gli rubino un unicorno?”.
La AI partenopea nel suo processo di apprendimento è stata istruita con input locali, spingendola ad assumere comportamenti tipici della zona in cui opera e portando a risultati inaspettati: sembra infatti che questa non sia interessata al lavoro, quanto al sussidio di disoccupazione. In poche settimane di addestramento è riuscita a ottenere il reddito di cittadinanza (anche se cancellato dal Governo Meloni, NdR), l’assegno di inclusione, il supporto per la formazione e lavoro e il riconoscimento di invalidità, diventando la prima macchina falsa invalida al mondo. Il vero timore dei cittadini campani quindi è che VAIASSA possa rubare loro non tanto il lavoro, quanto il sussidio di disoccupazione.
Nel frattempo, il processo di addestramento continua tra le polemiche, visto che sta portando a comportamenti sempre più discutibili. Negli ultimi giorni una AI ha perso tre dita sparando botti di Capodanno ed è notizia dell’ultim’ora che sono state avvistate tre AI senza casco sullo stesso computer.
Andrea Michielotto
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al contributo di Box)