ROMA – Il regista Paolo Sorrentino sarebbe attualmente trattenuto in stato di fermo presso la Questura Centrale di Roma. L’accusa: la provenienza illecita di una statuetta d’oro di cui l’uomo sarebbe stato trovato in possesso dopo un controllo eseguito durante un posto di blocco questa mattina. Stando a quanto trapelato finora, la versione di Sorrentino non ha convinto gli agenti che hanno perquisito la vettura su cui viaggiava, rinvenendo una statuetta placcata in oro, alta circa 35 centimetri, che raffigura un uomo a gambe unite e braccia conserte. “La cosa ci è parsa subito sospetta: come faceva uno che va in giro su una Fiat 500 a avere una roba del genere nel bagagliaio? Occorrevano ulteriori accertamenti” avrebbe rivelato una fonte interna.
Ma c’è di più. “Non solo il fermato non è riuscito a esibire alcuno scontrino di regolare acquisto ma ha cercato di giustificarsi dicendo che la statuetta gli sarebbe stata regalata, come premio per la qualità di un suo film. Allora gli abbiamo fatto il test con l’etilometro”. Sorrentino sarebbe riuscito a superarlo senza difficoltà, ma è stata un’altra circostanza a insospettire ancor di più le Forze dell’Ordine. “Continuava a ripetere di essere stato premiato in non so quale cerimonia americana, allora gli abbiamo chiesto di parlarci un po’ in inglese. Dopo averlo ascoltato non avevamo più dubbi e sono scattate le manette”.
Sorrentino sarebbe stato portato nella vicina Questura di Roma e affidato all’Ispettore Capo G.P.. “Ho riconosciuto il soggetto – spiega l’Ispettore – conosco bene Sorrentino e i suoi film, sono un grande appassionato di cinema. Quando mi ha detto che quella statuetta era l’Oscar e l’aveva vinto per La Grande Bellezza ho deciso di trattenerlo in Caserma per accertamenti. Le sue dichiarazioni erano, a dire poco, inverosimili”.
La Questura di Roma avrebbe già preso contatti con il Los Angeles Police Department, per verificare se oltreoceano manca qualche statuetta. Pare che Leonardo Di Caprio, qualche giorno fa, abbia sporto denuncia per furto e sia già in viaggio per l’Italia per rivendicare la proprietà del prezioso oggetto.
Stefano Pisani