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Napoli. Spopola la moda di far cremare i propri cari nel forno della loro pizzeria preferita

forno pizza napoli
Foto Credits: beboplu - Pixabay

[Città con mare, sole e mandolino] – Complici le difficoltà economiche e forse la voglia atavica di seguire strane tradizioni, è in ascesa una nuova moda nella città partenopea, quella di far cremare i propri cari nel forno della loro pizzeria del cuore

Quasi tutte le più famose pizzerie di città e provincia stanno offrendo questo singolare servizio extra, disponibile soltanto per un periodo limitato di tempo. Far cremare in modo inusuale i propri cari si unisce a nuove mode come quelle di mangiare il babà bagnato allo Spritz, scippare solo turisti consenzienti e pagare l’abbonamento ai mezzi pubblici.

In una zona la cui disoccupazione cresce parallelamente all’erogazione del reddito di cittadinanza (è di oggi la notizia che per ottenere il sussidio basterebbe aver tramandato il lavoro in nero di famiglia), è lodevole lo sforzo di giovani imprenditori di tentare di soddisfare la clientela più esigente in fatto di rituali funebri. “Chi è di Napoli, vo’ murì ind’a nu furn’” commenta Gennarino Scoppettiello della Pizzeria Sant’Ambrogio Ngopp o Vesuvio, che ci ha gentilmente descritto la ricetta per ottenere una cremazione a regola d’arte.

“Pigliate il vostro caro defunto – che deve aver lievitato massimo 48 ore, mi raccomando! – e disponetelo sull’apposita pala aiutandovi con un po’ di semola rimacinata. Lasciategli addosso una giacca di San Marzano e l’intimo di Agerola. Due foglioline di seta ed è pronto per essere cremato! Il forno deve essere rigorosamente a 800 gradi, non più basso altrimenti rischiamo di abbrustolirlo e richiamare con l’odore i turisti tedeschi”.

In odor di affari, non manca la concorrenza: alcuni esercenti hanno infatti incominciato a far pagar meno offrendo cremazione con forni elettrici. “O furn’ adda esser’ chill a legna! – insorgono i cittadini che difendono la propria tradizione – tutt chist’ pizzaiuoli col forno elettrico song uommene e mmerd!”. I crematori elettrici non hanno riscosso grande successo, e sono stati considerati dalla stragrande maggioranza dei parenti dei defunti acerrimi nemici della città, secondi soltanto a coloro fanno cremare i propri cari assieme alle fette di ananas.

Mattia F. Pappalardo & Fabio Corigliano

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