Roma – Ha avuto grande successo “WINDS OF CHANGE”, la manifestazione dei sovranisti europei organizzata da Matteo Salvini nella capitale, con uno straordinario riscontro di pubblico e e la presenza di ospiti internazionali prestigiosi che hanno animato la kermesse con interventi di altissimo profilo politico, soprattutto sul piano della coerenza.
Affascinante il discorso pronunciato dallo statunitense Vivek Ramaswamy, figlio di immigrati indiani e grande sostenitore di Trump (il quale ha recentemente dichiarato che i migranti avvelenano il sangue USA e in certi casi non sono nemmeno persone; nonostante egli stesso abbia sposato prima una ceca e poi una slovena). Ramaswamy ha dichiarato che “Il modo per rendere il mondo un posto migliore non è preoccuparsi dei problemi degli altri Paesi. Ognuno deve pensare a rendere più forte il proprio Paese“, e tutto questo sotto un enorme monitor che proiettava lo slogan TOWARDS A EUROPE OF COOPERATION.
Non poteva mancare il messaggio di sostegno a Salvini da parte di Elon Musk, il plutocrate sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense, che si è chiesto come sia possibile che un eroe come l’attuale ministro delle Infrastrutture (ogni tanto va rammentato) sia a processo per aver difeso il proprio paese dai migranti. Per i pochi che ancora non lo sapessero, Musk, oltre ad aver rovinato Twitter, è uno che produce auto elettriche, ha avuto figli con la maternità surrogata e ha ammesso di fare uso di ketamina, insomma, se voleva fare un dispetto a un leghista le ha centrate proprio tutte. Ma si sa, se assumi droghe e sei povero sei un drogato, se invece sei miliardario, sei solo un tipo eccentrico che ha bisogno di alleviare lo stress, le tue auto elettriche danno lavoro a un sacco di gente e il modo in cui hai i figli sono solo cazzi tuoi. Come si diceva prima: coerenza.
Molto bello anche l’intervento di Salvini sul tema della pace, che la Lega ha sempre difeso, come ad esempio, nel 2003, quando durante il governo Berlusconi ha pensato bene di farci partecipare alle operazioni nell’ambito dell’invasione dell’Iraq, perché Berlusconi non poteva deludere l’amico Bush Jr e quella fialetta mostrata all’ONU sembrava davvero tanto convincente. Il vice premier (tra lo stupore generale al momento pare sia ancora lui) ha aggiunto che il 9 giugno in Europa il vento cambierà e se consideriamo che, nonostante i suoi attacchi, la maggioranza all’Europarlamento è di centrodestra e che la Lega nel 2019 ci è entrata col 34% e ora è data al 9, non sappiamo bene verso quale direzione.
Ma il momento che ha dato il vero senso all’intera manifestazione si è verificato quando ha preso la parola Calogero Piasentin, rappresentante di un’iniziativa nata a difesa della sovranità linguistica italiana: “È ora di dire basta all’islamizzamento e all’imbastardizzazione della nostra amata lingua italiana. Per tale motivo abbiamo un attimino deciso di portare il nostro contributo nelle scuole piuttosto che nelle piazze piuttosto che nei palazzi del potere e di fondare C’È NE OCCUPIAMO NOI, l’associazione da non prendere con le molle perché non è composta da gente stentorea, cioè che stenta”.
Subito dopo, tra le lacrime di commozione di tanti patriottici difensori dell’italianità, specie tra chi vuole introdurre l’autonomia differenziata, si è immediatamente levato forte un coro unanime: “Non solo la lingua, difendiamo anche la matematica italiana, basta coi numeri arabi!“
Augusto Rasori
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box)