OSLO – Il Comitato per il Nobel norvegese ha comunicato oggi le prime candidature ufficiali per il prossimo Nobel per la Pace. I nomi sono sempre di grande spessore (Greta Thunberg, Odino Faccia, Tonio Cartonio), ma questa volta spicca un candidato d’eccezione: il cardiologo di Kim Jong Un, Stent By Pass.
“ È stata una scelta difficile: eravamo indecisi fino all’ultimo se candidare il cardiologo del dittatore o l’Emmental, uno dei suoi cibi grassi preferiti” ha dichiarato Berit Reiss-Andersen, presidente del comitato. Alla fine ha prevalso la candidatura dello specialista, che è stata sostenuta da 8 premi Nobel e da una ventina di organizzazioni internazionali, tra cui Onu, Unicef e l’Associazione Mondiale Zii Sbranati dai Cani.
Pass, si legge nella motivazione della nomination, è stato scelto per “il suo grande impegno nella riappacificazione delle due Coree, a cui lavorava nottetempo tessendo relazioni diplomatiche con colleghi della Corea del Sud ma, soprattutto, favorendo la libera ostruzione delle arterie di Kim Jong Un e l’accumulo di acidi grassi saturi mortali”.
La cerimonia di consegna del Nobel per la Pace è prevista il 10 dicembre a Oslo, anche se non si sa se, in caso di vittoria, sarà proprio By Pass a ritirare il premio. “Potrebbero esserci delle difficoltà con il visto per l’Europa – ha spiegato Reiss-Andersen – dato che nel frattempo il dottore potrebbe essere ucciso a colpi di cannoni caricati a rottweiler, secondo le usanze locali”. In quel caso, il Nobel verrebbe assegnato alla memoria.
Intanto, la Corea del Nord è scossa dalla notizia della sempre più probabile morte del dittatore Kim Jong Un. Il dolore sta colpendo tutto il popolo: secondo un sondaggio del governo la morte di Kim Jong Un sarebbe infatti un’immane tragedia per il 99% dei nordcoreani (sondaggio con un margine d’errore dell’1%).
Come tanti ricorderanno, il dittatore negli ultimi anni aveva spinto la nazione in uno sforzo collettivo per far diventare la Corea del Nord una superpotenza nel settore strategico dei tagliacapelli a energia nucleare, trascinando spesso il mondo sull’orlo dell’olocausto tricotico. “Mio fratello ha puntato tutto sui tagliacapelli atomici, e ne aveva anche un’invidiabile collezione – ha spiegato Kim Yo-Jong, sorella di Kim Jong Un – ma non si è mai ripreso dopo lo scorso test di gennaio, quando ha rischiato di essere rapato a zero per un errore di calcolo del computer balistico di Pyongyang. Da quel momento è iniziato il suo declino”.
L’ex senatore Antonio Razzi, grande frequentatore della Corea del Nord e amico di Kim Jong Un, ha voluto infine ricordare anche lui il leader supremo: “Ho stato molto bene con lui”.
Stefano Pisani