Londra – Incredibile avventura quella capitata al ragionier Alvise Pauperacci, impiegato da trentacinque anni presso la Tappococcolato snc, società leader nel settore dei sottotappi in gomma. In seguito a una vertiginosa catena di acquisizioni la Tappococcolato è divenuta parte del gruppo multinazionale HappyCap e il Pauperacci si è trovato così a partecipare al suo primo management meeting internazionale, presso l’albergo Four Seasons di Canary Wharf, nella parte orientale della capitale britannica.
Lasciando la stanza dove ha trascorso la notte precedente la data della riunione, l’incauto ragioniere non ha però operato la rituale incetta di saponette e bottigliette de L’Occitane. Solo inn serata la direzione dell’albergo ha notato l’anomalia ma ha sùbito messo in mora la società di auditing KPMG, accusandoli di scarsa accuratezza nei forecast. La notizia è trapelata rapidamente e per entrambe le società il tonfo in borsa è stato inevitabile. I due colossi, rispettivamente dell’industria alberghiera e dei servizi alle aziende, stavano per partire con reciproche cause multimilionarie, quando l’avvocato Laid Vulture ha trovato l’escamotage vincente cioè allearsi e chiedere tutti i danni a chi ha innescato la tragedia: il ragionier Pauperacci.
Facile immaginare lo stupore dello stimato contabile vedendosi notificare il procedimento legale, depositato presso il foro competente di Grand Cayman. “Pensavo che prendere un accappatoio e due paia di babbucce da camera fosse sufficiente”, ha dichiarato il Pauperacci, “del resto se il brand scelto da quegli affittacamere fosse stato il solito che compro al Very Hard Discount non avrei avuto dubbi, ma chi vuole mettersi sulla pelle prodotti di dubbia provenienza?”
La prima udienza è fissata per il quattordici settembre e non mancheremo si seguirne gli sviluppi.
Da registrare, intanto, la dura la reazione dell’amministratore delegato di HappyCap, Happy Crap: “Passi che questo ragioniere non parli inglese e non abbia mai sentito parlare di imposte, e ci può stare, ma non appropriarsi delle saponette è un passo inaccettabile per una azienda del nostro standing: per non rovinare ulteriormente la nostra immagine ieri sera abbiamo intanto licenziato centoquarantadue persone delle Risorse Umane”.
Vladimiro Fordoni