San Terenzio Hill – Dagli stessi produttori di “MasterPriest Uk”, “X Vocator”, e “Amici intimi del prete di Maria de Filippi”, arriva finalmente in Italia il docu-reality di maggior successo degli ultimi tempi: “Messe da incubo”.
“Il nostro obiettivo, oltre a riportare i fedeli in massa in chiesa, è farli rimanere attenti e vigili, perché sennò ci vengono solo per abitudine, per far vedere sotto il periodo elettorale che sono dei ferventi e devoti cattolici oppure per rimorchiare gallinelle e quest’ultimo è l’unico motivo che sinceramente apprezzo”, a parlare è G.G.Giona Gemeson, produttore, ideatore, e unico responsabile mondiale del format che tanto sta facendo parlare di sé in tutte le sacrestie.
“Le faccio un esempio: lavanda dei piedi. Una cerimonia che dura due ore, se tutto va bene. Il prete a metà messa inizia un discorso sull’importanza della simbologia dei piedi tra ascetismo, filosofie orientali e cristianesimo. Se a fine intervento ne trovi uno sveglio o attento, è un miracolo, altro che le stimmate di Padre Pio. Noi interveniamo su questi problemi dando al pubblico ciò che vuole: pathos, una storia d’amore degna di questo nome, qualche effetto speciale e un prete degno di questo ruolo”, spiega Gemeson indicando Don Mazzi, punta di diamante di questo progetto.
Don Mazzi infatti sarà il motivatore che aiuterà gli altri prelati a intraprendere una via di rinnovamento totale per portare benessere, gioia e soprattutto tanto denaro al Vaticano, “L’Imu che non paghiamo mica ci basta!”, spiega il fondatore della Exodus, “Il mio compito sarà andare da loro, constatare i loro limiti e aiutarli a migliorare. Molti pensano di essere moderni, simpatici e con i parrocchiani dalla loro parte, ma le nostre telecamere nascoste posizionate nelle chiese hanno dato loro una visione del tutto diversa (oltre qualche filmatino piccante che sarà visibile solo nella versione uncensored da mezzanotte in poi)”.
Ma non solo Don Mazzi sarà la guest star di questo format, infatti come spiega lo stesso Gemeson: “Abbiamo un cast di tutto rispetto, alcuni possiamo già rivelarli, altri saranno delle vere e proprie sorprese. Anticipo solo che nella puntata finale, in studio, è prevista la presenza di un certo Papa non emerito, ma non voglio dire di più. Per quanto riguarda i nostri motivator professionisti ci sono Don Matteo, che insegnerà l’arte degli spiegoni e di come ogni atto cattivo può essere risolto credendo nel Cristo e in nove milioni di telespettatori. Ci sarà Carlo Cracco, che ha già avuto una collaborazione con la Curia di Milano per la produzione di ostie, e sul cibo appunto darà il suo contributo: scegliere le ostie migliori e abbinarle con il vino giusto non è cosa da poco. E infine Antonino Cannavacciuolo, che insegnerà ai nostri preti a dare le giuste punizioni per i peccati dei loro parrocchiani. Prima bastava dire “Dieci Ave Maria” e passava tutto, ora non più! Per far capire al fedele che deve smettere di peccare bisogna dargli dei sonori ceffoni, e Cannavacciuolo darà un sostanzioso contributo alla causa.”
Insomma, sorprese, un ottimo cast e un rinnovamento globale del settore Chiesa che si lancia definitivamente nell’entertainment. “Il nostro obiettivo è far trasmettere non solo la Santa Messa la domenica mattina su Rete Quattro, noi vogliamo che tutti i giorni e a tutte le ore ci sia un prete che spieghi ai fedeli con chi poter stare, chi ripudiare tra i propri amici, come educare i propri figli, chi votare e cosa poter fare col proprio corpo. Un obiettivo che, ne siamo certi, sarà possibile molto molto presto”.
Davide Paolino