Roma (Casaleggio S.p.A.) – C’erano proprio tutti, da Luca Cordero di Montezemolo a Giancarlo Magalli, dal Pupazzo Gnappo a Emanuele Filiberto, da Patrick del “Grande Fratello 4” ai Pinguini Tattici Nucleari, da Calogero Stivezio (unico votante di Ingroia quando si presentò alle elezioni) a Gerardo Er Zozzone, illustre poeta contemporaneo della città capitolina molto spesso impelagato in attività poco consone all’attività di scrittore. Insomma c’erano proprio tutti, stamattina allo Stadio Olimpico, tutti i compagni di classe di Mario Draghi che hanno voluto incontrarsi poco prima della formazione del governo presieduto dal loro ex amico (anche se molti giurano di essere rimasti ancora in contatto con l’ex Presidente della BCE).
“Mario?”, chiede Charles Von Carforen, collega di Draghi alla BCE e suo compagno di classe durante un corso estivo in Austria, “gli passavo tutti i compiti di matematica: una frana assurda con i conti. Io non so come siano riusciti a farlo diventare quello che poi è diventato. Cioè: io non gli farei nemmeno gestire l’asta del fantacalcio. Cosa che fece una volta, a Francoforte, e che poi ha causato l’uscita del Regno Unito dall’Europa. Cazzo! Non lo dovevo dire! Comunque sì, ormai è successo quindi posso spiattellarlo: fece sballare Farage durante l’asta iniziale del FantaEuropeo e da lì andò tutto a scatafascio”.
Tra i tanti compagni di scuola di Mario Draghi, che si sono riuniti allo Stadio Olimpico di Roma per il più grande raduno in tempi di coronavirus (se escludiamo quello dei Puffi in Francia), ci sono anche i più insospettabili che per puro caso hanno ritrovato a casa delle foto di classe accanto a Mario Draghi. Uno di questi è Joseph Ratzinger, un attempato signore tedesco che non ci ha voluto rivelare il suo precedente lavoro perché, a detta sua, “è molto importante”, ma che ci tiene a farci sapere che Draghi era “il più bravo della classe, un santo, un uomo pio e devoto alla causa”. Altre testimonianze ci giungono da Carletto Bonomi, omonimo del Presidente di Confindustria, che ha solo parole al miele per Draghi: “Se potessi, butterei un operaio nel fuoco per Mario. Lui è bravissimo, intelligentissimo, sa benissimo che l’unico metodo per uscire da questa crisi è dare soldi agli imprenditori ricchi (quelli poveri ‘sti cazzi, se sono poveri è colpa loro). Magari potrebbe, visto che c’è, anche eliminare due-tre tasse per gli imprenditori e consentirgli di instaurare di nuovo la servitù della gleba. Non sarebbe male. Sicuramente assisteremmo a un nuovo rinascimento, come accade in Arabia Saudita”.
E proprio a proposito di Arabia Saudita, c’è un altro compagno di Mario Draghi, toscano, che si chiama Mattia Renzi e che assomiglia moltissimo all’attuale leader di Italia Viva, che lo esalta così: “Mario is the best, the best, the best. Niente e nessuno è meglio di Mario in questo momento per il Paese. Quello che c’era prima era un piacione del cazzo, montato, brutto, che aveva più like di me su tutti i social, ‘sto fesso. Ma ora scomparirà, come il mio partito a breve, e certamente non si riciclerà facendo conferenze all’estero come me, non ha il mio livello di inglese. Ma siamo qui per ringraziare Mario e per osannarlo. E per questo dico viva Draghi, e ricordati, Mario, di chi ti ha messo lì”.
E a proposito di Italia Viva, si è già formata l’associazione ‘I compagni di classe di Mario Draghi’ che ha annunciato una discesa in politica: “Siamo molti di più degli elettori di Italia Viva il cui numero, vi ricordo, è pari al numero di neuroni di Matteo Salvini. Possiamo farcela. Per Mario. Per l’Italia”.
Davide Paolino