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Ospedale Niguarda, apre il primo reparto riservato agli uomini con la febbre a 37

Ospedale Niguarda, apre il primo reparto riservato agli uomini con la febbre a 37 - Lercio

Milano (MI) – L’Ospedale Metropolitano Niguarda lancia in questi giorni una sfida di estrema avanguardia nel campo medico, certamente destinata a essere mutuata dalle principali strutture di eccellenza. Un intero reparto riservato a una delle sindromi più diffuse, ma inspiegabilmente meno studiate dalla medicina contemporanea: la febbre a 37 negli uomini con più di 30 anni.

L’idea è frutto del lavoro e dell’esperienza maturata nel corso degli anni dal neo-primario del reparto, il Dott. Belisario Stefani, che ha spiegato in conferenza stampa le ragioni dell’apertura: “La febbre a 37 colpisce quasi il 100% degli esemplari di sesso maschile della specie umana che abbiano compiuto i trent’anni di età. Una sindrome spesso sottovalutata, ma che può essere estremamente debilitante per chi ne viene colpito: un malato di febbre a 37 non ha voglia di lavorare, non vuole alzarsi dal divano e spesso non riesce nemmeno a raggiungere il telecomando”.

Gli fa eco l’architetto Mango Lucani, presidente dell’AIUCLaFA37 (Associazione Italiana Uomini Con La Febbre A 37) nonché progettista della sede del nuovo reparto: “Solo chi ha avuto la sfortuna di nascere maschio può capire cosa significhi avere un leggerissimo mal di testa, una leggerissima sensazione di spossatezza, leggerissimi dolori articolari, un leggerissimo senso di nausea e soprattutto l’incapacità di raggiungere il telecomando. Sono tutti sintomi che gli uomini tendono a nascondere per non minare la propria virilità. E così ci si ritrova bloccati sul divano con la TV accesa su Sentieri.

Una problematica altrettanto sottovalutata riguarda la situazione delle famiglie in cui siano presenti dei malati di febbre a 37: “Ogni giorno decine di migliaia di famiglie si trovano a dover assistere malati di febbre a 37 – denuncia Lucani – E lo Stato che fa? Si gira dall’altra parte. Le famiglie che vivono questo dramma non ricevono nessun tipo di aiuto o agevolazione e sono letteralmente lasciate allo sbando. Come AIUCLaFA37 abbiamo lanciato una petizione per abbassare almeno l’IVA sugli abbonamenti TV alla Serie A, unico ristoro per un malato di febbre a 37. E invece ci tocca pagare il 10%!”

Uno dei primi pazienti del nuovo reparto, che chiameremo con un nome di fantasia Matteo Salvini, racconta: “Grazie all’aiuto del Dott. Stefani e dell’AIUCLaFA37 ho capito che non devo vergognarmi di avere la febbre a 37. Non devo vergognarmi di rispondere ‘non ho voglia’, se la mia compagna mi chiede, già che sono a casa, di fare una lavatrice, lavare i piatti o più semplicemente di prendermi il telecomando da solo”.

Ma con l’apertura del nuovo reparto ospedaliero, per i malati di questa sindrome e le loro famiglie si accende un barlume di speranza. “I maschi colpiti da febbre a 37 non possono essere messi a contatto con altri degenti, perché pur avendo bisogno di assistenza non vogliono sentirsi etichettati come ‘malati’ – spiega il Dott. Stefani – Al contrario, tenere nello stesso ambiente tutte le persone colpite da questa sindrome debilitante le aiuterà ad accettare la propria condizione, superando lo stigma sociale che ingiustamente viene loro rivolto. Per questo nel nostro reparto sarà presente solo personale altamente specializzato, in grado di comprendere le esigenze di questi particolari pazienti, interpretando ogni singolo mugolio”. E, soprattutto, ogni ospite avrà al suo fianco un infermiere che gli passerà il telecomando senza fare troppe storie”.

Francesco Conte

 

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