[Lercio Vintage]
Betania (Giudea) – “Sono cose che succedono.”
Così commenta il giovane chierico alle prime armi, meglio noto come Gesù di Nazareth. Di fronte alla Betania in fiamme, preda di orrende figure non-morte che divorano cadaveri e trasformano tutto in devastazione e morte, Cristo sembra impotente.
“Ora però devo trovare un rimedio a questo casino”. E nel dirlo sferra un fendente con la spada al collo di uno zombie che si sta avvicinando minacciosamente.
Diciamocela tutta: non è facile fare un miracolo dietro l’altro, soprattutto se non hai l’esperienza adatta.
“Tutti ti invocano ‘Maestro di qua’, Maestro di là’, ma non sanno lo stress che questo provoca, assieme alla paura di non essere all’altezza. Si fa presto a dire ‘Figlio di Dio’, quasi quanto ‘Figlio di qualcos’altro’ ma il problema è quando lo devi dimostrare. Fino a quando si tratta di moltiplicare pane e pesci o rifilare vino sofisticato è una cosa. Ma già fare uno charme di massa su degli zotici per non fargli lapidare una puttana non è stata una passeggiata. Non sono Giucas Casella! Però quando iniziamo a parlare di miracoli veri le cose cambiano. Riportare in vita i morti non è stata una buona idea, francamente. E non vi dico il fetore che emana uno morto da almeno quattro giorni come Lazzaro. Ma non potevo dire di no alle sue sorelle Marta e Maria: fanno una pedicure che ha del miracoloso”. Dopo la grana con i NAS per la storia dell’adulterazione del vino, e con la Finanza per quei pani e pesci in più non dichiarati, questa catastrofe, seppur non voluta, potrebbe portare al ragazzo un sacco di guai.
“Lo diceva mia mamma che dovevo continuare a fare il falegname!” Conclude il giovane chierico; e alla luce degli ultimi eventi non possiamo che concordare con quella santa donna.
Federico Graziani