Roma – L’episodio è accaduto ieri sera sull’autobus 39e9, nel pieno centro della capitale. Nel tragitto fra le fermate di viale del Muro Torto e via Locullo, la consueta quiete che regnava nel pur sovraffollato mezzo pubblico è stata improvvisamente turbata da un fatto di gravità inaudita. Tutto ha avuto inizio quando un’anziana signora, Ermenegilda Zegna di anni ottantasette, si è avvicinata all’autista e, con voce flebile e stentata, ha chiesto se per caso non fosse possibile evitare di frenare tanto bruscamente. Pare, infatti, che la vecchietta avesse difficoltà a mantenere l’equilibrio a causa di una protesi femorale in sughero ormai usurata e, soprattutto, per il peso delle borse della spesa, stracolme di prodotti in scatola del Lidl.
Alcuni passeggeri si sono accorti subito di quanto stava accadendo e così un silenzio carico di tensione ha iniziato a serpeggiare sull’autobus: gli adolescenti che stavano fondendo le plastiche dei seggiolini hanno spento gli accendini, l’uomo che palpeggiava due ragazzine ha ritratto tutte le sue operose estremità, perfino i due borseggiatori rumeni in dotazione al mezzo hanno interrotto il loro furtivo lavoro, mentre un giovane prete, seduto abusivamente nel posto riservato agli invalidi, è rimasto seduto abusivamente nel posto riservato agli invalidi (però chiedendo al Signore che l’autista non sentisse la vecchia, perché aveva fretta di raggiungere la casa di riposo dove lo attendeva un’unzione estremamente remunerativa). Tutti i respiri erano sospesi, gli sguardi rivolti al conducente, Gillo Corsetti detto “er cencio”, trentotto anni.
“Subito nun me so’ reso conto che ce l’aveva co’ me. Nun la sentivo proprio, me stavo a messaggia’ co’ Priscilla, la mi regazza” – ha dichiarato Gillo, precisando che si stava comunque aiutando con le ginocchia per tenere il volante, perché la sicurezza prima di tutto – “ma poi, quando ho abbassato il volume dell’ipod, l’ho sentita e le ho detto che nun se pò assolutamente parla’ ar conducente”. A onor di cronaca, Villanova ha sì ammesso di fare qualche eccezione, ma solo per turiste straniere, soprattutto se ispaniche e fighe.
Purtroppo per lei, la signora Zegna non rientrava in nessuna di queste categorie e quindi è stata invitata a scendere alla prossima. Al rifiuto dell’anziana che fingeva di non capire quale fosse il problema e tanto meno la gravità del suo atto inconsulto, Gillo si è visto costretto ad applicare la sanzione più severa prevista dall’ATAC (l’azienda del trasporto pubblico di Roma), ovvero l’espulsione in corsa.
All’altezza del curvone che immette su via Locullo ha quindi aperto le porte anteriori e con una zampata ben assestata (ma tenendo lo sguardo fisso in avanti – perché la sicurezza prima di tutto) ha riposizionato l’anziana sul marciapiedi, ricevendo il plauso unanime dei passeggeri.
“D’altronde se ce se mettono pure l’anziani a non da’ più er buon esempio, ma ‘ndo andrà a fini’ ‘sto paese?!” ha esclamato il controllore, mentre si spartiva la spesa della vecchietta.
Davide Landi