Circa a Incisa – Un paesino sprofondato nel lutto, bimbi orfani e tante lacrime. Questo ha lasciato dietro di sè la tragedia avvenuta al circolo “Rui Costa” durante la finale del torneo di briscola intitolato alla memoria di Gastone Nencini, partigiano che negli anni ’80 nascose diversi figli di Berlusconi nella cantina di casa sua al riparo dalla Guardia di Finanza.
Dopo cinque giorni di battaglie, sputi e calcoli mentali fino all’ultimo punto, delle trendadue coppie di partenza ne sono rimaste solo due, decise a contendersi la finale.
Giacomo Bulgarelli e Massimo Caputi ( 67 e 71 anni) hanno sfidato i campioni in carica Filippo Giamberti e Camillo Ganzi (71 e 67 anni) pronti a darsi battaglia al meglio delle 13 partite per arrivare al premio finale: due torroni scaduti provenienti da una cesta scontata della Lidl dell’anno prima, una coscia di prosciutto avanzata al macellaio di Ripa Teatina, un set di ostie Corpo di Cristo™, due bottiglie di amaro Ramazzotti e tre chili di funghi porcini rumeni da scongelare.
Sul punteggio di 6-6, la tredicesima e decisiva partita ha immerso la saletta gremita del circolo in un pathos addirittura palpabile. Interrotto di colpo ogni tipo di bestemmia e blasfemia urlata dai giocatori, gli spettatori hanno assistito ammutoliti alla distribuzione delle carte da gioco, più concentrati di vietcong durante una roulette russa.
Giacomo Bulgarelli, dagli amici chiamato Schiaccio per il suo impeto nel giocare carichi come se piovesse, si è immediatamente innervosito perchè il rivale Filippo Giamberti avrebbe distribuito le carte “a prete” (una per uno) piuttosto che normalmente (tre per uno), cosa che, sempre secondo la sua logica, avrebbe favorito smaccatamente gli avversari. Caputi, dagli amici chiamato Gandi per il suo temperamento placido, però, ha cercato di calmare Schiaccio, temendo che un nervosismo eccessivo potesse indurlo all’errore. Durante le fasi di gioco i due riuscivano a confrontarsi, ma non durante il primo giro, nel quale per chiunque è vietato parlare o farsi gesti.
Con due carichi e un gobbo di briscola, Massimo Caputi è partito con un asso a fiori, per forzare subito il gioco. Giamberti, in possesso solo di lisci, ha scartato riluttante un misero due di picche. Bulgarelli, sarà stato per il borbottio allo stomaco e la voglia di cacare che covava stoicamente da almeno un paio d’ore, sarà stato per il vin santo tracannato poco prima o per la voglia matta di mangiarsi una di quelle ostie, si è alzato in piedi e brandendo fieramente il tre di briscola in mano (unica briscola che aveva), lo ha scaraventato sopra il tavolo al grido di “CI SCHIACCIOOOOO!”. Non avendo alcuna carta più alta, Ganzi ha passato un liscio.
Il dramma è avvenuto dopo aver pelato le carte. Caputi, in possesso ancora di due carichi e una briscola, trovandosi completamente incartato, ha fatto cenno al Bulgarelli di passare una briscolina. Alla negazione di Schiaccio, Caputi ha perso tutta la sua proverbiale flemma, saltando al collo dell’amico dopo aver spaccato una bottiglia di Averna: “Come cazzo si fa a passare il tre alla prima mano se sei solo?! Io sono incartato imbecille!!!”
Colpito alla giugulare, Bulgarelli si è accasciato esanime al suolo. Subito la rissa si è sparsa fra il pubblico, diviso tra quelli che sostenevano che era una vergogna buttare un tre così e quelli che erano convinti che poi comunque avrebbe pelato un asso.
Con un bilancio di sette morti e dodici feriti gravi, il torneo si è concluso in parità, senza che il premio fosse consegnato a nessuno. “Poco male – ha commentato l’organizzatore – lo ricicleremo per il torneo del prossimo anno. Il torrone ne guadagnerà”.