CITTA’ DEL VATICANO – Una papamobile parcheggiata male ha fatto scoppiare una rissa prezzo Piazza S. Pietro, di fronte a turisti incuriositi e romani rassegnati. Tutto è partito dalla segnalazione di una papamobile che ieri pomeriggio, intorno alle 17:30, ha superato le transenne che delimitano Piazza S. Pietro e ha parcheggiato proprio sotto il monumentale obelisco. I militari che presidiano la zona non hanno osato intervenire perché stavano dormendo.
Stando alla testimonianza di una “gola profonda”, che presto farà uscire un nuovo capitolo di rivelazioni sul Vaticano a partire da questo episodio, quella non era la papamobile di Papa Francesco, che sarebbe stato subito avvisato di questa stranezza dal suo Segretario Particolare, Fabián Leaniz, il quale gli avrebbe riferito, in modo particolare, la targa della vettura, “Ratzy-1”. Papa Bergoglio sarebbe allora andato su tutte le furie pestando i piedi e parlando in modo inconsueto di Dio, Gesù e della Madonna dei Palafrenieri.
“Ancora Ratzinger. Ma non l’aveva restituita la Papamobile??” avrebbe chiesto Francesco con occhi iniettati di sangue, per poi precipitarsi alla finestra di Palazzo Apostolico da cui dice l’Angelus ogni domenica e gridare a braccia levate al cielo, “c’è da spostare una macchina!! Buon pomeriggio!”
Sotto la finestra, immaginando una benedizione estemporanea, si è formato rapidamente un capannello di fedeli, composto da: dieci suore filippine, quattro boy-scout di Casal Bruciato, sette missionari del Niger, cinque bibitari e Paolo Brosio.
Notando lo stato di alterazione del Pontefice, che stava per continuare il suo Angelus improvvisato spostando l’omelia sulle virtù teologali della mamma di Ratzinger, lo spin doctor di Francesco, Padre Spadaro, ha sommessamente consigliato di abbassare i toni e di sfogarsi scrivendo una nuova enciclica.
Improvvisamente, dalla piazza ha fatto capolino proprio Joseph Ratzinger, il Papa un tempo noto come Benedetto XVI, accingendosi a rimontare in auto come se nulla fosse. Bergoglio, a quel punto, non ci ha visto più: ha lasciato a metà la sua enciclica “Laudatem sunt striscem blu” e si è precipitato di sotto a bordo della sua Papamobile, portandosi dietro il crocifisso da omicidi in legno massello e una coppia di Guardie Svizzere da tasca.
L’incontro non è stato dei più sereni. Tra Ratzinger e Bergoglio è scattato un litigio decisamente acceso tra urla, insulti pesanti, morsi e sputi. “Questo è un posto per la mia Papamobile, coglione!” ha detto Sua Santità, a cui ha risposto prontamente l’ex papa tedesco: “Ti sbagli! Questo posto è per UNA papamobile! Io sono un papa emerito, questa è la papamobile emerita!”, “Io non mi sbaglio, non mi posso sbagliare, sono il Papa, sono infallibile!”, e così via, tra imprecazioni, pugni, pugni sull’altra guancia e invocazioni al santo protettore dei parcheggi.
La rissa tra i due ha causato l’intervento di alcuni agenti di Polizia, che hanno interrotto questo spargimento di sangue che ricordava i migliori conclave. La zuffa si era allargata fino a coinvolgere anche le guardie svizzere, sei papa-boys vergini (uno dei quali è stato sverginato nella colluttazione), quattordici mimi di strada, dieci barboni assiderati e Paolo Brosio.
Una volta separati, l’ex Papa Benedetto XVI e Papa Francesco sono rinsaviti: con gli occhi gonfi per le lacrime del pentimento e per i cazzottoni, si sono vicendevolmente scusati, ripromettendosi di vedersi molto meno spesso.
Gli agenti hanno raccolto le versioni dei protagonisti dell’episodio increscioso e anche dei testimoni, numerosi, mentre tutti con grande agitazione commentavano l’accaduto sui social e urinavano sull’albero di Natale della piazza. Poi è stata chiamata l’ambulanza per soccorrere Paolo Brosio.
Stefano Pisani